“Seminare conoscenza, raccogliere esperienza”: gli studenti progettano il loro futuro
Le classi dell'Istituto “Leopoldo II di Lorena” di Grosseto hanno partecipato al Pcto realizzato dall'istituto scolastico con le agenzie formative Assoservizi e Scuola Edile Grossetana in un progetto finanziato dalla Regione Toscana
Grosseto: Hanno creato un'azienda immaginaria per insegnare ai più giovani a inserirsi nel mondo del lavoro, hanno proposto come realizzare la parità di genere sul lavoro, hanno progettato una serra per la produzione intensiva che funzioni secondo i principi dell'agricoltura 4.0. Sono alcuni dei progetti realizzati dagli studenti dell'Istituto “Leopoldo II di Lorena” – scelti tra i temi dell'Agenda 2030 – che nell'anno scolastico 2024/2025 hanno partecipato a un Pcto nell'ambito del progetto “Seminare conoscenza, raccogliere esperienza” finanziato dalla Regione Toscana e realizzato dall'istituto scolastico in qualità di capofila e dalle agenzie formative Assoservizi e Scuola Edile Grossetana.
Coinvolte nel progetto (per 248 ore complessive di didattica) le classi III, IV e V degli indirizzi Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Viticoltura ed enologia, Gestione dell’ambiente e del territorio. Alla giornata di fine-progetto, nella sede dell'agenzia formativa di Confindustria Toscana Sud, hanno partecipato anche gli studenti dell'Its Eat Academy del corso Food marketing & Export Management ed esperti degli ambiti Agroalimentare e Creazione d'impresa.
Ecco alcuni dei progetti realizzati e presentati. Uno riguarda l'istruzione: come rendere l'attività didattica dei docenti più concreta e aderente al mondo del lavoro? La soluzione proposta è quella di incrementare il numero di attività pratiche e le visite in azienda. Un altro progetto è incentrato sulla viticoltura e si propone di risolvere la carenza d'acqua nelle aziende riducendo i costi e massimizzando la produzione. Gli studenti hanno pensato anche a come attuare la parità di genere sul lavoro, eliminando differenze retributive e agevolando la conciliazione tra vita familiare e professionale: servono leggi più severe contro la violenza di genere, smart working, congedi parentali e quote femminili negli incarichi apicali. E come aumentare i posti di lavoro per i giovani? Gli studenti hanno creato un'azienda immaginaria, chiamata “Giovani in Maremma”, tra scuola e lavoro, per favorire l'inserimento tramite formazione, tutoraggi e incentivi. C'è chi ha pensato al problema del sovraffollamento delle carceri, prendendo come modello alternativo per i reati minori un sistema finlandese che prevede un metodo di riabilitazione tramite attività sociali, meno punitivo e più rivolto al reintegro. È stato presentato anche il progetto di una serra che consenta la produzione in ambienti dal clima non favorevole, contribuendo a risolvere il problema della fame nel mondo, costruendo strutture che puntino sull'agricoltura 4.0 in condizioni sostenibili. E poi un progetto di educazione sessuale nelle scuole, l'istruzione di qualità per i bambini, un gemellaggio universitario con le Seychelles, un piano di sicurezza per i migranti che approdano sulle coste italiane tra mappe interattive per controllare i venti e lanciare Sos, contatti diretti con Protezione civile e ospedali. C'è anche chi ha pensato ai giovani senza patente che desiderano trascorrere una serata fuori, in questo caso a Castiglione della Pescaia: autobus elettrici, navette da 50 posti in servizio da mezzanotte alle 4 del mattino, per utenti da 15 a 30 anni. Pianificato un investimento necessario di 1,6 milioni con proiezione di ricavo pari a 670mila euro annui: “Torniamo tardi, ma facciamolo green”.
«Grazie ai progetti Pcto si rinnova ogni volta l'opportunità di far incontrare il mondo della scuola e quello dell'impresa – dichiara Sabrina Nosso, referente del progetto per Assoservizi –. Un'occasione preziosa per entrambe le parti: l'offerta formativa può riuscire così ad incontrare con maggiore efficacia le competenze più richieste nel mondo del lavoro, riducendo il mismatch che da tempo si registra anche nel nostro territorio. Ringraziamo tutti i partner che hanno partecipato a questo progetto con la nostra agenzia formativa».
«La formazione è l'obiettivo principale dell'attività del nostro ente – dichiara Antonio Lauria, presidente della Scuola Edile Grossetana – e abbiamo aderito con entusiasmo a un progetto che ha coinvolto quelli che saranno i lavoratori del futuro, all'insegna di un'impresa sostenibile. Investire sulle competenze è indispensabile per restare al passo con l'evoluzione del mercato del lavoro, ancor di più coinvolgendo le giovani generazioni».
«Questo Pcto è stato davvero funzionale a far comprendere nel modo migliore agli studenti le opportunità lavorative offerte dal loro indirizzo di studio e le competenze richieste – dichiara Claudio Simoni, dirigente dell'Istituto scolastico Leopoldo II di Lorena –. Sono sicuro che i ragazzi hanno capito che spendere il loro futuro nell'agricoltura sostenibile è una grande sfida, tra i cambiamenti climatici e tutti i problemi che sta vivendo il nostro pianeta, ma è necessario mettersi in gioco con creatività e competenza. Avere capacità imprenditoriali può aprire un mondo».
«Ho raccontato ai ragazzi la mia esperienza – dichiara Giorgia Tomarchio, agronoma di HortoMio, startup innovativa specializzata in agricoltura fuori suolo –: quella di una ragazza che ha studiato al Sud e si è trasferita in questo territorio per realizzare il suo sogno. L'obiettivo era quello di trasmettere un messaggio: farcela è possibile, e questi percorsi di formazione possono essere davvero molto utili. Non bastano le nozioni teoriche trasmesse dai docenti, per imparare serve anche l'esperienza diretta con aziende come la mia».
«Il mondo è cambiato, così come gli strumenti a disposizione: basti pensare all'intelligenza artificiale – dichiara Marco D'Angelo, di *beeco, ecosistema di innovazione che opera nel campo dell'agrifood-tech e della sostenibilità e supporta la nascita e la crescita di startup, offrendo incubazione, ricerca e formazione –. Oltre alle competenze, dai più giovani ci aspettiamo una sana irriverenza, la volontà di portare a casa un risultato e cambiare il mondo: anche partendo da Grosseto si può fare. Non necessariamente creando una startup, anche diffondendo un progetto sui canali social».
«L'innovazione in agricoltura è nata proprio qui a Grosseto – dichiara Luigi Galimberti, imprenditore con una lunga esperienza nel settore agrifood e agritech, co-fondatore di ToSeed & Partners – quando ho raccolto i fondi per creare Sfera, che attualmente dà lavoro a 250 persone. Un lavoro che continuo a fare, gestendo un fondo d'investimento che si occupa sempre di innovazione nel settore agricolo. Il problema di molte aziende è proprio la carenza di personale, per questo è importante avere le competenze e occorre farlo prima degli altri, seguendo l'evoluzione del mercato».
«L'Its Eat è un’opportunità per tanti giovani che intendono investire sulla propria formazione dopo il diploma, specializzandosi in un settore di primaria importanza, per acquisire quelle professionalità che sono richieste nelle imprese – ha dichiarato Paola Parmeggiani, direttore della Fondazione Its Eat-Eccellenza agro-alimentare Toscana –. Its Eat Academy offre percorsi post-diploma basati sull’esperienza con apprendimenti pratici direttamente in azienda. Non si usano libri, non ci sono insegnanti ma docenti provenienti dall’azienda che portano in aula e in laboratorio la loro esperienza diretta e tutte le professionalità e competenze necessarie nel mondo del lavoro. Il percorso Its dura due anni molto intensi: otto ore al giorno, come un orario di lavoro. E l'84% dei partecipanti al corso trova subito lavoro nella stessa azienda nella quale era stato inserito in stage».