Se il nostro volo è in ritardo come chiedere il rimborso del biglietto

Quelli che stiamo vivendo sono giorni caldissimi per il trasporto aereo. Non si contano le cancellazioni di voli, i ritardi e i disservizi causati da scioperi e proteste del personale delle compagnie di volo. Una situazione complicatissima anche per chi ha deciso di tornare a viaggiare quest’estate e che spesso si ritrova con l’aereo annullato o in fortissimo ritardo.

Se siamo stati anche noi vittima di questi disservizi non facciamoci prendere dal panico. Nella maggior parte dei casi abbiamo diritto a un rimborso per il ritardo dell’aereo. Vediamo di che tipo, a quanto ammonta e come richiederlo grazie ai consigli degli esperti sul rimborso ritardo aereo di AirHelp, realtà che da quasi 10 anni si occupa di tutela e difesa dei passeggeri.

Quando ci spetta il rimborso ritardo aereo

Esistono due normative fondamentali che regolano la disciplina del rimborso dei biglietti aerei in ritardo. Per quanto riguarda i voli interni o in partenza dall’Unione Europea il documento di riferimento è il Regolamento CE 261 del 2004.

Questa normativa riguarda tutto il traffico aereo comunitario, i collegamenti con i Paesi “geograficamente” interni all’Unione e le cosiddette “regioni ultra-periferiche”. Iniziamo con la regola di base. I rimborsi per il ritardo dell’aereo si applicano soltanto se il volo ritarda di più di 3 ore, considerando come momento di riferimento quello in cui si aprono le porte del mezzo.

Nessuna compensazione pecuniaria per il ritardo viene applicata se il disservizio è causato da una di quelle che la legge definisce circostanze eccezionali. Ovvero problemi di carattere meteorologico, limitazioni del traffico aereo e problemi alle strutture aeroportuali, emergenze mediche e sociopolitiche. Il rimborso è invece previsto se il ritardo è causato da problemi tecnici e circostanze operative della compagnia.

Diversa la legislazione per i voli internazionali, regolata dalla Convenzione di Montreal del 2003, accordo sottoscritto da 130 Paesi, compresi Stati Uniti ed Unione Europea. In questo caso il risarcimento ritardo volo comprende soltanto i danni causati dal disservizio.

Ancora differente la situazione per quanto riguarda gli Stati Uniti e le compagnie di volo a stelle e strisce. Negli USA il rimborso del ritardo è a discrezione dell’operatore aereo, a meno che non si verifichi un ritardo in pista. In questo caso, se siamo già imbarcati, ci spettano cibo, acqua, accesso alla toilette ed eventuali cure mediche.

A quanto ammontano i rimborsi per il volo in ritardo

Come abbiamo appena visto una legislazione precisa per i rimborsi dei voli che ritardano è stabilita soltanto dal Regolamento CE 261. Regolamento che stabilisce anche l’ammontare dei risarcimenti. Per i voli di lunghezza inferiore ai 1.500 km ci spettano 250 euro di rimborso. Per i voli interni UE superiori ai 1.500 km e per quelli tra i 1.500 km e i 3.500 km il rimborso è di 400 euro. Per le tratte superiori, infine, il rimborso varia tra i 300 euro con ritardo compreso tra le 3 e le 4 ore e i 600 euro con ritardo superiore alle 4 ore.

Esistono anche altri diritti aggiuntivi per i passeggeri colpiti da questo tipo di disservizio. Se ad esempio il ritardo supera le 5 ore ci spettano un rimborso parziale e totale della spesa per il biglietto aereo e un eventuale volo di ritorno verso la località da cui siamo partiti. A questo si aggiunge il diritto all’assistenza della compagnia ed eventualmente il pagamento per il pernottamento se il volo sostitutivo parte il giorno dopo.

Come chiedere e ottenere il rimborso per volo in ritardo

Per chiedere e ottenere il rimborso del volo abbiamo due possibilità. La prima è quella di compilare il modulo di richiesta rimborso ritardo aereo. Possiamo trovarlo online e presso lo sportello della compagnia e sul sito. A questo punto possiamo seguire la pratica in prima persona seguendo una serie di passaggi.

Il primo è quello di recuperare la copia della prenotazione e la carta d’imbarco. Il secondo è quello di procurarsi del materiale audio e video che attestino orario di partenza e orario di arrivo del volo (fotografie del tabellone dell’aeroporto compreso).

Una volta messa insieme la documentazione potremo chiedere al personale a terra di pagarci l’assistenza se siamo costretti a fermarci in aeroporto. Conserviamo fatture e scontrini per le spese aggiuntive ed evitiamo sempre di firmare offerte e promozioni “particolari” delle compagnie come sconti su voli futuri o altre compensazioni. Il rischio è quello di rinunciare al nostro diritto al risarcimento.

La seconda possibilità è quella di affidarsi agli esperti di AirHelp. Accedendo al sito web o scaricando l’app potremo inserire i dati del nostro volo e capire in tempo reale se abbiamo diritto al rimborso.

A questo punto se diamo il consenso sarà la stessa AirHelp a seguire la nostra pratica.

Qui trovate la classica degli aeroporti dove si verificano più disagi in questo periodo (luglio 2022).

Ricordiamo che il tempo massimo per fare domanda di risarcimento varia da Paese a Paese all’interno dell’UE. Per i voli internazionali, invece, la Convenzione di Montreal stabilisce un limite di due anni per presentare richieste di rimborso.