Scheherazade primo megayacht russo bloccato nei porti della Toscana

Monte Argentario: Tempi veramente duri per la marineria russa, megayacht sequestrati, attracchi vietati nei porti per quella commerciale e navi da guerra affondate.

Ieri sera il misterioso Scheherazade, gigante da diporto di 140 metri dal valore di 700 milioni di dollari che si sospetta possa essere di Putin, è stato “congelato” a Marina di Carrara con decreto della tarda serata di venerdì del ministro Daniele Franco. L’imbarcazione, battente bandiera delle Isole Cayman era da tempo all’attenzione delle autorità competenti.

Formalmente la proprietà del panfilo è riconducibile all'oligarca Eduard Khudaynatov, ex presidente di Rosneft e proprietario di Villa Altachiara, la residenza sul promontorio di Portofino dove morì la contessa Francesca Vacca Agusta. Pare che l’Italia abbia chiesto che il nome del ricco uomo di affari russo venga inserito nella black list europea e così in attesa il “sequestro” della nave da diporto con un provvedimento del ministero dell’Economia. Secondo il New York Times a chiamare lo Scheherazade “lo yacht di Putin” erano stati alcuni membri dell’equipaggio.

Sono ben quattro così i megayacht russi congelati in Italia, Artemare Club che tiene l’archivio delle più grandi navi da diporto che atterrano nel nostro Paese e in particolare in Toscana documentandole ricorda che non vedremo navigare presto nel Mediterraneo e attraccare nei nostri porti con effetti economici negativi immaginabili, il “Lady M” fermo a Imperia,, il “Lena” bloccato a Sanremo e il “Sailing Yacht A” la più grande barca a vela al mondo congelato a Trieste. L'Agenzia del Demanio è responsabile della loro custodia, un'impresa non facile con il congelamento gli yacht sono anche apolidi cioè senza registro di navigazione dunque impossibilitati a muoversi, il provvedimento ha fatto automaticamente decadere la bandiera e l'equipaggio è rimasto presente a bordo quasi al completo e l'amministratore custode dovrà presentare la proposta di piano di spese per il mantenimento anche riguardo al personale, che sarà valutato alla luce dell'interpretazione normativa

L’augurio di Artemare Club è che la guerra in Ucraina finisca presto per rivedere questi costosissimi megayacht navigare e frequentare di nuovo i nostri porti che sono sempre più attrezzati per accoglierli con conseguenti importanti benefici per i luoghi.