Sanità: "Manciano un comune dimenticato dal servizio sanitario regionale"

Manciano: È quella del titolo l’amara constatazione della segreteria provinciale e di Gabriele Porri, segretario della sezione PCI di Manciano, che ha fatto un’analisi dettagliata della situazione del comune di Manciano.

“Una situazione – afferma Porri – che ha messo in risalto nel tempo le criticità dei presidi ospedalieri di Pitigliano e Orbetello, emerse anche dalle dichiarazioni dei sindaci ma sulle quali risalta l’abbandono in cui versano i servizi nel comune di Manciano”.

“Alle tante promesse – prosegue Porri – annunciate nelle varie campagne elettorali dalla consigliera Spadi e sottoscritte nei patti territoriali tra Regione, ASL e Sindaci delle Colline dell’Albegna, Manciano resta la Cenerentola dove si è tagliato ormai quasi tutto.

La Casa della Salute ha una bella targa appesa fuori dalla porta ma i servizi sono stati, con il tempo, completamente scardinati e se si ha bisogno di quelle prestazioni territoriali, promesse ad ogni tornata elettorale, si deve ricorrere e rincorrere le risposte presso gli ospedali di Orbetello e Pitigliano, quando va bene, se non recarsi a Grosseto.

Se si pensa, come indicato nei patti territoriali che si dovevano ampliare per la riabilitazione intensiva i posti letto per il percorso neurologico di Manciano e nomina del responsabile medico ed infermieristico, se si dovevano attivare, come concordato, 12 posti letto di sollievo Manciano e Orbetello e 8 nuovi posti letto in RSA a sempre nel comune di Manciano, oggi ci si chiede quando, dove e come?

Non solo – incalza Porri – poco è rimasto delle 43 ore di specialistica settimanali dove erano presenti professionisti come il cardiologo, con effettuazione di visita, ecografia ed elettrocardiogramma, neurologia, oculistica, odontoiatria e stomatologia, ortopedia e traumatologia, otorinolaringoiatria, dermatologia, diabetologia e chirurgia generale?

E gli ampliamenti previsti per l’assistenza infermieristica territoriale, le vaccinazioni, la geriatria con almeno 4 – 5 ore settimanali, la riabilitazione ambulatoriale, il consultorio con proiezione ginecologica con 4 ore a settimana accompagnata dalla figura di un’ostetrica, uno psicologo, e un’assistente sociale secondo i bisogni e infine percorsi di assistenza psichiatrica per adulti e per l’infanzia e l’adolescenza con professionisti di neuropsichiatria psicologo e logopedista, dove sono?”

Tutto rimasto nelle promesse pre elettorali, sulle carte sottoscritte dalle istituzioni, dall’azienda sanitaria e sbandierato in lungo e largo dalla Regione Toscana che si limita a passerelle sul territorio con i loro rappresentanti che più che concretezza fanno tanta, troppa demagogia.

"Si parla di sviluppo economico ma senza servizi è impossibile sostenerlo e si creano invece le condizioni per indebolire ulteriormente i territori come Manciano dove – conclude Porri – era presente un ospedale che è stato chiuso, si sono annunciati investimenti sul territorio ma con il tempo tutto si è fermato ed anzi quello che si sono visti sono i tagli. Pura demagogia alla quale, se si vuole bene a questo territorio, ci dobbiamo opporre e pretendere per la nostra comunità, che si cambi rotta e si investa su un diritto universale come la salute".