Potere al Popolo: 'Stop alle deroghe ad personam concesse alla Venator italy'

L'intervento di Azzurra Guerrini, candidata di Potere al Popolo! al Consiglio Regionale nella lista Sì Toscana a Sinistra. Grosseto: Sosteniamo l’iniziativa autonomamente intrapresa da cittadini di Paganico e Campagnatico per la salvaguardia delle risorse idriche del nostro territorio e per ottenere un'informazione ampia su Pietratonda, mettendo in pratica concreta quanto è dichiarato solo in maniera propagandistica dalle norme regionali circa la “promozione della partecipazione come forma ordinaria di amministrazione e di governo della Regione in tutti i settori e a tutti i livelli amministrativi” (art.1 della l.r. 46/2013).

Finora solo la stampa ha promosso un'informazione in merito al progetto di depositare a Pietratonda un milione di metri cubi del rifiuto speciale “gessi rossi”, prodotti dalla Soc. Venator di Scarlino.

Pur essendo consapevoli che l’iniziativa locale è trasversale e non ha colori politici, non possiamo invece tacere sul silenzio politico che in campagna elettorale avvolge la vicenda, la quale dovrebbe invece interessare tutta la provincia perché è stato dimostrato che dalle formazioni geologiche affioranti nella cava designata a ricevere quei rifiuti ci sono venute d’acqua che alimentano anche la falda idrica che scende sotto la pianura grossetana e che alimenta centinaia di pozzi artesiani utilizzati dagli agricoltori.

Quei rifiuti non possono venire a contatto con le acque perché è certo che cedono metalli pericolosi alla salute, come il Manganese, ma vogliamo denunciare un fatto politico grave, finora non emerso: le diverse deroghe ai limiti di legge stabiliti dalle norme comunitarie per il Vanadio, il Cromo e i Cloruri, ottenute esclusivamente dal produttore Venator ed utili solo allo smaltimento dei loro rifiuti. Tale deroghe “ad personam”, di dubbia legittimità come dimostratosi per casi simili, sono state ottenute sia dal Parlamento che dalla Giunta regionale e consentono al produttore di tali rifiuti di cederli per i cosiddetti “ripristini ambientali”, ma le deroghe non vengono estese ai soggetti che ricevono tali rifiuti e alle possibili conseguenze che si generano anche dopo diversi anni dal loro deposito.

Con tali deroghe è possibile aggirare alcune normative, ma chi sul territorio registrasse i possibili inquinamenti ai terreni o alle acque sarebbe poi costretto a rinunciare al loro utilizzo e alla bonifica. Quindi denunciamo anche in questo caso un uso lobbistico delle norme a danno della collettività.