Pneumatici fuori uso: situazione insostenibile per le imprese, come dimostra una indagine di Cna

Il mancato ritiro degli pneumatici ostacola il lavoro delle imprese del settore. Cna: “Una questione che denunciamo da tempo e sulla quale sono interventi a nostro sostegno anche il Prefetto e il sindaco di Grosseto”.

Grosseto: La situazione della raccolta degli pneumatici fuori uso è fuori controllo. A lanciare l’allarme la Cna, che ha condotto un’indagine alla quale hanno partecipato circa mille imprese associate, rappresentative di quasi tutta Italia. Da questo sondaggio diretto emergono tempi biblici di attesa del ritiro delle gomme, significativamente peggiorati perfino rispetto alla “fotografia”, già molto preoccupante, scattata un anno fa da una analoga iniziativa della Confederazione.

“Un problema che denunciamo da tempo – dice Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – e che ha trovato ascolto e supporto anche dal Prefetto e da parte del Comune di Grosseto: abbiamo avuto modo, infatti, di entrare nel dettaglio delle problematiche che incontrano le nostre imprese con il sindaco Vivarelli Colonna, che ha ‘sposato’ questa causa”.

Il 32% delle imprese coinvolte nella indagine della Cna denuncia tempi di attesa per il ritiro degli Pfu superiori ai nove mesi (contro l’11% di un anno fa). Il 46% assicura che per il ritiro deve attendere tra tre e nove mesi (a fronte del 45% precedente). ‘”Bastano” da tre mesi in giù al residuo 22%, un dato dimezzato rispetto al 44% scorso. Risultati particolarmente significativi che fanno emergere le difficoltà affrontate dalle imprese per assolvere a obblighi di legge. Benché oltre il 90% delle imprese si rivolga a forme associate, i consorzi, e non faccia da solo.

“Le conseguenze di questo sistema – dice Roberto Barbaneri, presidente meccatronica per Cna Grosseto– sono pesantissime per noi, titolari delle imprese del settore. Perché la giacenza degli pneumatici rende molto difficile il normale svolgimento del nostro lavoro. Per questo, stiamo chiedendo un intervento urgente attraverso il cosiddetto ‘extra target’, per liberare i piazzali e le officine dalle gomme in giacenza. Ma chiediamo anche al Governo di intervenire sulla normativa, per riuscire a garantire il rispetto di tempi e modalità di raccolta ed evitare alle imprese sanzioni pesanti, perché il mancato ritiro non dipende dalla nostra negligenza, ma da un sistema che, evidentemente, non funziona”.

La giacenza media nei piazzali supera le 400 unità per più del 48% delle imprese e si ferma tra 200 e 400 gomme in un altro 31% di imprese. Una quota che si attesta intorno alle 360 gomme per impresa in giacenza all’interno del luogo di attività, con la ovvia conseguenza di rendere molto complesso, se non impedire, il normale svolgimento del lavoro. Addirittura di fronte al 60% e passa delle imprese si presenta il caso di ritiri non completi ma solo parziali, una mancata soluzione soprattutto per le imprese che materialmente non dispongono di enormi spazi (e non si capisce perché dovrebbero) destinati al deposito degli Pfu, che per legge dovrebbe essere temporaneo. Peraltro, perlomeno quattro imprese su cinque non sono localizzate in zone difficili da raggiungere. La realtà è che le imprese appaiono insoddisfatte del servizio di ritiro degli Pfu e dei tempi di attesa lunghi, insopportabili, sempre più gravi.