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Papa Francesco – La vita, il pontificato, il legame con la Maremma
Jorge Mario Bergoglio, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936, è stato eletto Papa il 13 marzo 2013, succedendo a Benedetto XVI dopo la sua storica rinuncia. È il primo Papa gesuita, il primo proveniente dall’America Latina e il primo a scegliere il nome Francesco, in onore di San Francesco d’Assisi, simbolo di povertà, pace e amore per il creato.
La sua vita prima del pontificato
Figlio di emigrati piemontesi, Bergoglio si è formato nella Compagnia di Gesù e ha vissuto una lunga esperienza pastorale e spirituale a contatto con le periferie di Buenos Aires. È stato ordinato sacerdote nel 1969 e poi vescovo nel 1992. Dal 1998 al 2013 è stato Arcivescovo della capitale argentina, distinguendosi per lo stile sobrio, l’attenzione ai poveri e una profonda spiritualità.
Il suo pontificato
Il pontificato di Papa Francesco si fonda su alcuni pilastri chiave:
- Una Chiesa "in uscita": Francesco ha voluto una Chiesa missionaria, vicina alla gente, capace di ascoltare e camminare insieme. Ha insistito molto sulla sinodalità, cioè sul cammino condiviso tra tutti i membri della Chiesa.
- Vicino agli ultimi: ha sempre richiamato l’urgenza di mettere al centro i poveri, i migranti, gli esclusi. Non a caso ha scelto di vivere a Casa Santa Marta, rinunciando all’appartamento pontificio.
- Cura del creato: con l’enciclica Laudato si’ (2015), ha lanciato un appello globale per la tutela dell’ambiente, condannando gli effetti devastanti della crisi climatica.
- Dialogo e pace: ha promosso incontri tra religioni, condannato ogni forma di guerra e violenza, e si è fatto mediatore in numerose crisi internazionali.
- Riforma della Chiesa: ha avviato una profonda revisione della Curia romana, per renderla più trasparente, partecipata e coerente con la missione evangelica.
Tra i gesti simbolici del suo pontificato: il lavaggio dei piedi ai detenuti, le visite ai campi profughi, il viaggio a Lampedusa (prima uscita ufficiale) per denunciare la tragedia dei migranti, e i viaggi in terre ferite da guerre e ingiustizie, come Iraq, Sud Sudan e Ucraina.
Visita di Papa Francesco a Nomadelfia – 10 maggio 2018
Il 10 maggio 2018, Papa Francesco ha fatto visita alla comunità di Nomadelfia, fondata da Don Zeno Saltini, situata vicino a Grosseto, nel cuore della Maremma toscana. È stata una visita breve ma intensa, piena di significato, durante la quale il Papa ha voluto rendere omaggio alla testimonianza di una comunità che vive secondo il modello della Chiesa delle origini, ispirandosi agli Atti degli Apostoli.
Nel suo discorso, Papa Francesco ha detto: "Nomadelfia è una realtà che cerca di incarnare il Vangelo della fraternità. È un luogo dove non c’è proprietà privata, dove il lavoro è condiviso, e dove la vita è organizzata come una grande famiglia, secondo il carisma di Don Zeno."
Ha definito Nomadelfia una “profezia di fraternità”, lodando lo stile di vita semplice, comunitario, fondato sull’accoglienza e sull’amore reciproco.Un gesto forte: la preghiera sulla tomba di Don Zeno
Durante la visita, Papa Francesco si è raccolto in preghiera sulla tomba di Don Zeno Saltini, fondatore della comunità, e ha salutato con affetto i membri delle famiglie nomadelfiche, molti dei quali cresciuti in case-famiglia come figli adottivi o affidatari.
Un legame con la Maremma
Questa visita ha segnato un importante momento di legame tra Papa Francesco e la Maremma, terra da lui mai dimenticata nel suo messaggio universale. La comunità di Nomadelfia, con la sua scelta radicale di vita evangelica, riflette molti dei valori al centro del pontificato di Francesco: la fraternità, la condivisione, la dignità del lavoro, l’accoglienza dei più fragili e il rifiuto della logica del profitto.