"Oggi parliamo di…": la leggenda del lago dell’Accesa

La Maremma e i suoi misteri, lago dell’Accesa.

La Maremma terra di storia, leggende e misteri. Proprio tra leggenda e mistero, che si narra la storia del lago dell’Accesa, sito nell’area delle Colline Metallifere verso la Maremma grossetana, all’estremità meridionale del territorio di Massa Marittima.


Siamo nei primi anni del 1200, è estate, e nel luogo dove oggi vediamo il lago, vi era terra coltivata, coltivazioni che sorgevano vicine ad un villaggio. Il 26 luglio Festa di Sant'Anna, protettrice dei mietitori, giorno dedicato al riposo e alla preghiera per un patto venuto da lontano a cui non si doveva contravvenire , Il capo del villaggio impose ai contadini di continuare a lavorare nei campi senza fermarsi.

Così sin dall’alba, tutti duramente a lavoro, ma all’improvviso verso metà giornata il cielo inizia a incupirsi, grandi nuvole nere presero improvvisamente il posto del sole, la terra iniziò a tremare e tutti corsero a cercare riparo, in un disperato fuggi fuggi.

Mentre la paura imperversava tra la gente il terreno iniziò a spaccarsi e si aprì una grande voragine in cui finirono sprofondati i malcapitati contadini . Fiamme altissime uscirono dalla spaccatura nel terreno, che si placarono solo con la pioggia scatenata dai grandi nuvoloni neri.


Quando tutto passò, dove prima c’era il raccolto e il villaggio dei contadini, sorgeva un piccolo lago scuro, proprio come lo vediamo oggi. Leggenda e storia si intrecciano per dare vita alla credenza popolare, che ci narra, ancora oggi che recandosi sulle sponde del lago il 26 luglio, si percepiscono le grida dei contadini, il rumore degli animali in fuga, di quel lontano giorno. Per i più sensibili anche il suono delle campane del villaggio.

Questa è una delle tante leggende della nostra bellissima terra di Maremma.