‘Oggi parliamo di...’: Italo Balbo, una leggenda

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti

Considerate le polemiche del momento, voglio iniziare l’articolo di oggi con una frase di Friedrich Nietzsche: “Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d’accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari”.

Puoi far togliere i nomi, puoi non volere targhe, ma Italo Balbo è un grande della storia Italiana e della Aviazione italiana, la storia parla di Lui, è una leggenda.

Nasce il 6 giugno del 1896 a Quartesana in provincia di Ferrara. La storia della famiglia Balbo è tormentata da morti premature. Giornalista, laureato in scienze sociali, capitano degli Alpini, due medaglie d'argento e una di bronzo nella Grande Guerra. Nel 1926, diviene sottosegretario per l'aeronautica, negli anni dal 1928 al 1933 compie spettacolari crociere aeree, che lo porteranno ad essere famoso nel mondo. In seguito viene nominato Generale di squadra aerea, Ministro dell'Aeronautica, Maresciallo dell'Aria con medaglia d'oro. Questi sono solo alcuni dei passaggi del suo percorso. Ricordo che Balbo era un grande organizzatore, uomo intelligente e ambizioso, sicuramente tra i giovani più capaci in quel contesto storico.  

italo balbo - baccetti 1.pngBalbo, una vicinanza con la Maremma, Il 17 dicembre 1930 Balbo decollò da Orbetello alla guida di una squadra di idrovolanti Savoia Marchetti, direzione Rio de Janeiro. Imprese importanti per l’epoca. Negli anni tra il 1932 e 1935 acquistò terreni e immobili a Punta Ala. Consapevole che molto altro ci sarebbe da dire, con questo breve articolo, oggi ho voluto rendere omaggio a colui che ha fatto la storia dell’Aviazione Italiana. Le polemiche le lascio ad altri.

«Il giorno 28, volando sul cielo di Tobruch, durante un’azione di bombardamento nemica, l’apparecchio pilotato da Italo Balbo è precipitato in fiamme. Italo Balbo e i componenti dell’equipaggio sono periti. Le bandiere delle Forze Armate d’Italia s’inchinano in segno di omaggio e di alto onore alla memoria di Italo Balbo, volontario alpino della guerra mondiale, Quadrumviro della Rivoluzione, trasvolatore dell’Oceano, Maresciallo dell’Aria, caduto al posto di combattimento.»  Bollettino straordinario n. 19 del 28 giugno 1940 - Due giorni dopo la sua morte, un aereo britannico paracadutò sul campo italiano dove era successo il tragico episodio, a conferma della stima di cui godeva anche presso, i nemici, una corona di alloro con un biglietto di cordoglio: «Le forze aeree britanniche esprimono il loro sincero compianto per la morte del Maresciallo Balbo, un grande condottiero e un valoroso aviatore che la sorte pose in campo avverso.»

babbo baccetti.jpgMio babbo, Giacinto Baccetti, anche lui aviatore, ha sempre detto:

“Italo Balbo, una leggenda mondiale!”