"Oggi parliamo di...": disabilità e attività motoria, l’importanza dello sport

Tutti sappiamo quanto la regolare attività fisica abbia degli effetti benefici su corpo e mente; il cuore, la respirazione, gli esperti ci dicono che alcuni studi analizzando la relazione fra esercizio fisico e sviluppo cognitivo hanno evidenziato, come l’esercizio fisico, anche quello più semplice, favorisce selettivamente il mantenimento di specifiche funzioni cognitive, dette esecutive.

Possiamo quindi affermare che l’attività sportiva, ancor più per le persone con disabilità intellettiva e fisica è un valido strumento per lo sviluppo di potenzialità individuali, l’incremento di capacità ed acquisizione di abilità. Ne parliamo con la Dott.ssa Flaminia Fasoli, insegnante con comprovata esperienza in attività motoria con persone disabili.

“Il tema è complesso, il mio sarà un intervento generale sull’importanza dello sport, dei benefici ad esso connessi riguardo a disabilità intellettive e fisiche. Le ricerche hanno dimostrato, come, sia nei bambini come negli adulti con disabilità intellettiva/fisica, l’attività fisica strutturata e regolare è in grado di promuovere la salute, ridurre i comportamenti problematici, migliorare i comportamenti e le abilità sociali, migliorare la sicurezza in sé e l’autostima.

Sul piano educativo, l’attività motoria, così come lo sport in generale, diventa una buona opportunità educativa, che va ad incidere positivamente in altre aree del funzionamento individuale. La disabilità deve cogliere nell’attività motorio/sportiva un’opportunità di crescita per l’individuo, per la famiglia, il territorio e la società tutta. Attraverso attività motoria, si stimola la capacità senso-motoria e si migliorano le capacità di relazione, percezione ed interazione del soggetto, favorendo la costruzione di un’immagine positiva di sé. La motivazione al movimento, l’interazione con il mondo circostante e uno sviluppo psico-fisico armonioso, sono nel soggetto disabile aspetti importanti che gli consentono di scaricare tensioni, frustrazioni e aggressività, ponendolo in costante crescita, portandolo ad affrontare in maniera più sicura le paure legate alla propria disabilità e farlo uscire “dall’isolamento”.

"L’attività sportiva è un’occasione d’incontro che favorisce i processi d’integrazione, rappresentando uno strumento di riabilitazione sia fisica che psicologica. Attraverso il recupero di funzioni perdute e l’acquisizione di abilità nuove, il soggetto ritrova la fiducia in sé stesso e accresce la propria autostima, ponendosi nei confronti della società come un soggetto alla pari”.

L’articolo di oggi vuole essere uno spunto di riflessione, su un argomento così vasto e importante da affrontare. Il messaggio è: investiamo nello sport, perché aiuta a formare un uomo migliore e quindi tutta la società.

Ringraziando la Dott.ssa Flaminia Fasoli, per il suo interessante intervento, concludo con una frase di Enzo Bearzot: “Non diamo tutta la colpa ai ragazzi di oggi, siamo noi ad aver perso poco alla volta la capacità di educare. Anche nello sport.”