‘Oggi parliamo di...’: alcuni modi di dire in Maremma

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti

“O mite terra che di fieno odori, baciata dal maestral vento di mare … L'argento degli ulivi che dai colli riverbera l'opaco suo splendore, insieme al mare ed alle messi molli ti fa sentire il cuor pien di passion”.  "O mite terra”, racconta in modo perfetto la nostra terra.

In Maremma non abbiamo un dialetto, ma un modo tutto nostro per comunicare, spesso storpiamo qualche parola, insomma vocaboli tutti nostri, che cambiano da zona a paese, un prezioso patrimonio che fa da corollario alla storia della nostra Maremma.

maremma baccetti.jpg“Se il formaggio non lo chiami “CACIO”, se l'ombra non la chiami “MERIA” e se la formica non la chiami “CUDERA” ma che maremmano sei, porca miseria”.  La si può definire il “lasciapassare” per la Maremma.

Tanto per rinfrescare la memoria ai più giovani, ricordo alcune parole tipicamente maremmane:

- “Abbriccico”, termine tipicamente maremmano, che significa “cianfrusaglia”.

parco maremma alberese.JPG- Quante volte abbiamo sentito dire, come è “boncìtto” quel bambino, cioè bravo, buono.

- “Cudera” che significa formica.

- Qui non ci possiamo sbagliare, in maremma cinghiale si dice “cignàle”.

- I nostri nonni andavano sempre a riposarsi alla “mèria”, cioè all’ombra.

- Quante volte lo abbiamo detto … sei proprio “sodo”, a colui che è lento a capire le cose.

isola monte cristo castiglione.JPG- “Strullo” rimane tra i termini più usati, che significa, una persona un po' sciocca.

- “Troiaio” termine utilizzato per indicare un oggetto inutile.

- Chi ha abitato in campagna sa benissimo che il tacchino si chiamava “billo”.

- Chiudi "l’uscio", cioè la porta, quante volte l’ho sentito dire, e in molti paesi della maremma lo si sente ancora oggi.

- Passami "la coltella", invece di coltello.

Oggi ho voluto fare un piccolo omaggio alla nostra terra di Maremma, con i suoi modi di dire, le sue canzoni, poesie, perché le tradizioni fanno parte del nostro futuro e per questo le dobbiamo valorizzare. Non dobbiamo dimenticare ciò che ci caratterizza, perché tutto questo ha contribuito a far diventare la Maremma, terra amata in tutto il mondo.

Consapevole che molto altro ci sarebbe da dire, concludo con: “Grosseto di Maremma sei regina, e la tua gente è forte e generosa …”