"Oggi parliamo di...": 1° ottobre del 1976
(47 anni fa) per l’ultima volta in Italia si avvia l’anno scolastico in questo giorno.
Curiosità: il 1976 è stato l’ultimo anno scolastico in cui la prima campanella della scuola italiana è squillata per l'ultima volta il primo Ottobre. Dall'anno successivo una legge stabilì che le lezioni avrebbero avuto inizio a settembre, anticipando di qualche settimana l’apertura delle scuole, in maniera flessibile a seconda delle regioni. I più grandi si ricordano benissimo che le vacanze estive erano molto più lunghe, perché a livello sociale erano diverse anche le esigenze delle famiglie.
Verrebbe da dire: “c'era una volta la scuola”, una scuola che iniziava lo stesso giorno per tutti, appunto il primo Ottobre, grembiulini blu per i maschi e bianchi per le femmine, con fiocchi che sembravano addobbi, cartelle e quaderni con le copertine tutte uguali; iniziava così per gli studenti il nuovo anno scolastico.
- La Legge 517/77: Con la legge n.517 del 4 agosto 1977, il calendario scolastico è stato anticipato, e deve iniziare tra il 10 e il 20 settembre- Era anche l’epoca in cui nell’allora scuola primaria c’era una sola maestra che seguiva i bambini fino in 5° elementare.
Proprio in questo contesto storico Jean Piaget asseriva: “l’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non semplicemente ripetere quello che altre generazioni hanno fatto”.
Oggi tante cose sono cambiate, la scuola ha subito profondi cambiamenti, non solo sulla data di inizio delle lezioni, ma sotto l’aspetto formativo ed educativo. Basti pensare che oggi le scuole si preparano ad accogliere gli studenti anche durante il periodo estivo.
Nonostante la società sia in piena evoluzione, e la scuola deve essere attenta e fronteggiare tutti quei cambiamenti che tale evoluzione comporta, l’unico messaggio che voglio far passare, oggi come allora, è racchiuso in una frase di Maria Montessori: “Non possiamo creare osservatori dicendo ai bambini: “Osservate!”, ma dando loro il potere e i mezzi per tale osservazione, e questi mezzi vengono acquistati attraverso l’educazione dei sensi “.