“Nuovo Patto per il lavoro”, la soddisfazione di Giani e Nardini

Firenze: Ieri mattina, nell’Auditorium di San’tApollonia di Firenze, il presidente Eugenio Giani e l'assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini hanno sottoscritto con le parti sociali e i membri della Commissione regionale permanente tripartita il “Nuovo Patto per il Lavoro” della Toscana che prevede il finanziamento di 53,8 milioni – derivanti dallo sblocco di residui storici della cassa integrazione in deroga – di un pacchetto di nove misure di politica attiva con cui la Regione punta a coinvolgere almeno 10mila persone.

“Siamo riusciti a mettere insieme – spiega il presidente Giani - nove misure che si presentano molto concrete ed efficaci. Non discorsi ma azioni che saranno presto effettivamente in campo, risultato di una concertazione senza precedenti. Anche grazie a questo patto, la Toscana fa da modello per il resto del paese. L’intesa che firmiamo oggi, accanto alla nuova programmazione dei fondi europei, diventa un tassello importante della strategia complessiva che abbiamo per rispondere alla domanda di crescita e di rafforzamento del tessuto produttivo che stiamo cercando di dare. Nonostante la congiuntura molto difficile, aggravata dall’atroce aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, gli indicatori ci parlano di buone potenzialità di sviluppo per il prossimo futuro. Dunque un adeguato supporto da parte delle nostre politiche potrà consentire un solido sostegno alle imprese e ai lavoratori. Ringrazio Alessandra Nardini per l’impegno profuso e il contributo prezioso di tutti i componenti della commissione Tripartita”.


“La Toscana ha un Nuovo Patto per il Lavoro – commenta l’assessora Nardini - reso possibile grazie ai 53.8 milioni di euro sbloccati dai residui degli ammortizzatori in deroga. Siamo la Regione che ha ricevuto la quota maggiore dei residui storici della cassa in deroga, ci siamo impegnati a lungo per sbloccarle e, da questo punto di vista, voglio ringraziare in particolare l'allora Ministro del Lavoro Andrea Orlando. Il Patto è un pacchetto complesso di misure concrete per formare competenze, per salvaguardare e per creare occupazione. Siamo consapevoli che dalle crisi in corso possiamo uscire solo rimettendo al centro il lavoro, rispondendo in maniera adeguata al diversificato fabbisogno di competenze espresso dai diversi territori e settori economico-produttivi. Siamo inoltre consapevoli che le crisi hanno colpito tutte e tutti, ma non allo stesso modo, e che il rischio è quello di veder allargare ancora le disuguaglianze. Per questo abbiamo rivolto una particolare attenzione alle misure per l'occupazione femminile, per i giovani, le persone con disabilità e in condizioni di svantaggio, oltre a prevedere misure a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in crisi aziendale. Particolare attenzione anche alle aree di crisi e alle aree interne della nostra regione. Dopo il ruolo fondamentale che le politiche passive hanno avuto durante la crisi pandemica, ora è il momento di puntare sulle politiche attive perché salvaguardare il lavoro esistente e creare nuova occupazione di qualità è la via per una vera ripartenza. Abbiamo seguito un metodo: quello della concertazione. Un dovere, ma soprattutto un valore, ne sono sempre stata convinta. Perché è con la concertazione, con la fatica dell'ascolto e del confronto, che emergono poi proposte, politiche, strumenti, migliori. Siamo arrivati fino a qui grazie ad un percorso di concertazione con le parti sociali ed i soggetti della Commissione Regionale Permanente Tripartita, ed in questi mesi abbiamo voluto allargare confronto e condivisione anche ai territori, attraverso appositi tavoli provinciali. Ringrazio tutte e tutti coloro che hanno creduto in questo percorso, a partire da tutta la struttura regionale dell'assessorato e della rete dei nostri centri per l'impiego. Ringrazio, ancora una volta, le parti sociali, perché credo che oggi si sia scritta una bella pagina per la Toscana”.