Lupo, Rossi (FDI): "La Maremma non può più essere ostaggio dei predatori"
Grosseto: “La nuova proposta di direttiva discussa oggi alla Camera consente finalmente di passare da una tutela 'strettamente protetta' a ‘protetta’, che tiene conto della necessità di gestire una popolazione di lupi in forte espansione e sempre più presente anche nelle aree antropizzate”, dice Fabrizio Rossi, deputato grossetano di Fratelli d'Italia e componente della Commissione ambiente della Camera.
“Secondo i dati forniti dal Ministero dell'Ambiente nel Piano nazionale di conservazione e gestione del lupo (2019), - commenta Rossi – la distribuzione dei danni è disomogenea e fortemente localizzata. "E proprio la Maremma è una delle aree più colpite - aggiunge Rossi - con numeri crescenti di predazioni, ma anche di segnalazioni di lupi nei pressi di abitazioni, aziende agricole e perfino nelle periferie dei centri abitati. Non si tratta più di eccezioni: la presenza del lupo sta generando insicurezza anche tra i cittadini. La nuova classificazione consente agli Stati membri - e quindi anche all'Italia – l’adozione, la gestione e una prevenzione più efficace, senza dover passare da iter burocratici lenti e farraginosi.
"È giunto il momento di rimettere al centro la sicurezza di chi lavora ogni giorno sul territorio – prosegue Rossi. – Pastori e agricoltori, che difendono la tradizione e l'economia rurale della Toscana e della Maremma, non possono più essere lasciati soli davanti a razzie continue di pecore, vitelli e altri capi di bestiame. Le predazioni stanno causando notevoli danni economici, costringendo sempre più spesso gli allevatori ad abbandonare le proprie attività."
"Con questo nuovo quadro normativo europeo e nazionale, - spiega il deputato di FDI – sarà finalmente possibile introdurre misure di gestione più flessibile - come previsto dal Piano nazionale di conservazione e gestione del lupo - senza compromettere lo stato di conservazione della specie. Si tratta di uno strumento fondamentale, in particolare per territori come il nostro, dove la densità dei predatori non è più compatibile con la sopravvivenza dell'allevamento”.
"Il sottoscritto continuerà ad essere al fianco degli allevatori e pastori, di chi vive la montagna e la campagna, sostenendo politiche di indennizzo più rapido e sistemi di prevenzione sempre più efficaci. Difendere la biodiversità non può significare abbandonare le comunità locali e difendere il proprio lavoro e la propria azienda, quindi la propria famiglia dai predatori è legittima difesa", conclude Fabrizio Rossi.