‘La prossima settimana...': Italia vs Russia, spy story d’altri tempi?

La prossima settimana... rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti della settimana. di Raffaello Milani Un novello Mata Hari si è affacciato questa settimana alla finestra della nostra nazione, un’appartenente alla marina militare che passava documenti di vario livello di segretezza agli agenti russi.

In Italia, tralasciando il periodo della seconda guerra mondiale, di storie del genere se ne sono susseguite diverse e quindi non possiamo dire di essere esenti da questo baco. Dai vari servizi segreti, tipo SISMI e altri, ai servizi segreti deviati, famosa fu la storia di Gladio, alle mosse più o meno evidenti dei servizi sia russi che statunitensi che inglesi che di altro genere siamo sempre stati sotto controllo e attacco ma ci siamo sempre difesi in maniera egregia.

Ciò non toglie che qualche falla sia uscita ed evidenzio 3 casi successi negli anni scorsi e riportati anche in un libro “Nome in codice: Ulisse”, libro di memorie di un ex funzionario del SISMI uscito nel 1999 per Rizzoli, in cui oltre ai tanti intrighi vengono narrati alcuni molto molto simili a quello successo oggi.

KGB.jpgPartiamo dall’impiegato di una ditta di elettronica che, avendo stretto amicizia con alcuni militari italiani, passava ad agenti del KGB documenti segreti, o meglio che pensava fossero segreti visto che il SISMI lo pedinava da anni e lo intrappolò facilmente arrestandolo. Passiamo poi all’ex carabiniere titolare di una ditta di pellami che sfruttava i suoi frequenti viaggi in Bulgaria per passare segreti ai servizi bulgari per puro tornaconto economico. Concludiamo questo veloce excursus con l’impiegata dell’Olivetti che tentò di vendere segreti NATO al KGB relativi ad un sistema di difesa dalle spie sovietiche molto sofisticato, a cui la difesa stava lavorando da tempo tramite una ditta collegata all’azienda torinese, ma nonostante l’impiegata fosse abbastanza scaltra, arrivò persino a costituire una azienda con sede in Liechtenstein per eludere il fisco, fu intercettata ed arrestata.

Arriviamo ai giorni nostri, dove il novello Mata Hari ha venduto segreti italiani e NATO agli agenti sovietici per una cifra, secondo le indiscrezioni, abbastanza esigua, infatti si parla di SOLO € 5.000,00, il tutto per soddisfare le proprie esigenze economiche visto che, secondo la consorte, la famiglia non riusciva più a pagare mutuo, mantenere 4 figli, 4 cani, la casa di Pomezia da pagare e soprattutto le cure per la figlia disabile…. Premesso che per i figli ognuno di noi farebbe di tutto ma se non ce la fai che ti compri la casa a Pomezia a fare?

Quanto meno la rivendi se non ce la fai… ma a prescindere da tutte queste giustificazioni e/o necessità solo il fatto di architettare una cosa del genere da parte di un rappresentante dello stato beh da molto da pensare. Ma non si tratta solo di queste azioni, risultate evidenti, che hanno condizionato e stanno condizionando il vivere in segreto e divulgare segreti di una nazione. Mi chiedo chissà quante cose, quanti fatti, quanti segreti sono transitati ma mai menzionati verso non solo il KGB ma anche verso la CIA, o i servizi di sua maestà Britannica, mi chiedo quante di queste spie, meno per necessità e più per lavoro, oggi divulgano i “fatti nostri” alle altre nazioni che hanno gli occhi su di noi. La cosa che mi consola relativamente è quella che i servizi segreti italiani hanno una reputazione ottima nel mondo, quindi se da noi ne sfugge inevitabilmente uno chissà dalle altre parti quanti. E quanto siano efficaci lo vediamo nella gestione del terrorismo internazionale, infatti siamo una delle poche nazioni dove la jihad  e Al Gaeda non stragificano ogni due per tre. Indubbiamente anche i nostri servizi hanno le loro pagine oscure, i loro Mata Hari, ma forse li sappiamo gestire decisamente meglio.

Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Visto quanto è successo e contestualizzando il tutto in questo periodo di pandemia, l’attenzione a tutto deve essere alta a prescindere dai segreti militari e non. Attenzione a come ci comportiamo, agli atteggiamenti che teniamo, alle azione che compiamo, questo però deve essere un punto di partenza anche di chi ci indica cosa fare e come farlo, e parlo dei nostri governanti che nonostante ci sia stato un cambio al vertice, a mio avviso, tale cambiamento stenta ad arrivare in fondo. Se pur vero che sono notevolmente aumentate ad esempio le vaccinazioni i vaccini stentano ad arrivare, le soluzioni che sono state indicate dal Gen. Figliuolo hanno cominciato a dare i primi frutti e bada caso doveva arrivare un generale degli alpini, abituato a DECIDERE, per dare il via all’azione… sarà un caso? Proprio l’incapacità di “prendere una decisione” e perseguirla forse manca ai troppo blandi e “mediazionevoli” politici italiani?

Decidere, perseguire l’obiettivo e soprattutto il fare, senza se e senza ma, dovrebbe essere, sempre a mio avviso, l’input ma come si fa a farlo digerire all’ormai lamentoso popolo italico che si aggrappa ad ogni scusa per “discutere, dileggiare, denigrare, sbattersene” di ogni azione indicata, quesito che secondo me non troverà mai risposta.

Intanto anche questa santa Pasqua la dobbiamo passare in una sorta di reclusione, ma quanti di noi rimarranno alle regole? Basta vedere cosa succede normalmente in una città come Grosseto, zona rossa, dove se vai al parco Giotto e fai notare a qualcuno che non ha la mascherina, benchè assembrato, ti mandano a quel paese, se non ti indica di farti i …. cosiddetti tuoi? Oppure se trovi dei ragazzi a giocare a basket in un campetto privato, gli chiedi di allontanarsi e questi ti meleggiano e mettono in dubbio persino l’incarico che ti è stato assegnato?

Spero che se ne esca il prima possibile….. ma la “veggo dura.. anzi dirissima!!!!!”

Vi auguro Buona Pasqua a tutti e vi saluto. Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.