‘La prossima settimana...’: Ddl Zan, per qualcuno è giusto contestare, chi non è d’accordo?

La prossima settimana, rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti della settimana. Raffaello Milani

Da un po’ di giorni è ritornato di moda il DDL Zan che avrà il fine di regimare l’avversione o gli attacchi all’omotransfobia e sono ricominciate le polemiche. Polemiche che a dire il vero non sono mai state sopite anzi in più di una occasione sono rinfocolate e neanche poco. Oggi anche la Santa Sede ha voluto dire la sua puntando il dito sul concordato stipulato anni fa ma tutt’oggi valido e che regola i rapporti tra i due stati. L’appunto che viene sollevato e che alcune affermazioni negli articoli, secondo la chiesa, violano tali rapporti e li si è aperto un uragano di contestazioni dal fronte politico a quello arcobaleno ed arcobaleno “plus” in cui ha trovato una ignava posizione una certa destra governativa ed una decisa posizione invece la destra all’opposizione.

Tra tutto questo bailamme di dichiarazioni di affermazioni e di invettive ne vorrei sottolineare due uscite dal presidente del PD Letta e dal nuovo frontman Fedez dove il primo si è affrettato a dare contro sottolineando l’ingerenza, presunta, nei fatti italiani della Santa Sede ritenendo ciò un fatto inammissibile sotto tutti i punti di vista. IL secondo nuovo frontman della sinistra italiana certo Fedez che ha preso in mano il proprio I-phone 12 ultra plus da svariate migliaia di euro e s’è registrato un video, palesemente a presa “in giro”, in cui con un atteggiamento e una verve da quindicenne mancato un po’ pure “strullino”, “meleggia” apertamente una istituzione ed un altro stato, premurandosi di ricordare che “la chiesa deve pagare l’Imu allo stato” e solo dopo aver adempiuto a tale incombenza potrà continuare a non parlare.

Ora a dirla tutta sarebbe il caso che il signor Letta si guardasse un po’ in casa visto che pecca di incoerenza parlando di ingerenze quando si è sperticato a proferire una enorme messe di invettive contro lo stato sovrano di Ungheria e contro ciò che il suo governo ha emanato di recente che, condannabile quanto vogliamo, è pur sempre un fatto ed un atto di un altro Stato. Ma siamo abituati purtroppo a questi atteggiamenti da parte di buona parte della sinistra italiana ed europea, meno siamo abituati a sentire prediche video trasmesse di un new guru del politically-correct che dall’alto dei suoi introiti pontifica, inneggia, inveisce e schernisce il malcapitato obiettivo di turno. Questo signore appassionato di tatuaggi e musica forse non è del tutto ferrato in vita reale, che si limita all’esaltare il piccolo Leone e fare da portaborse alla ben più nota mogliettina venditrice di bottigliette d’acqua da mezzo litro a 8 €. Mi è stato insegnato che ognuno si dovrebbe impegnare in ciò che è capace e non pretendere di aprire bocca, a sproposito, ogni volta e su ogni argomento solo per il gusto di prendere per il “didietro”, questo almeno io lo digerisco poco, molto poco. Vorrei sottolineare anche la posizione palesemente da due piedi in due staffe della destra di governo che per non scontentare nessuno, finisce per scontentare tutti i suoi elettori ribattendo blandamente ai Dem cercando con loro un dialogo, e asseverando le tesi dell’opposizione che ovviamente ha già pesato la consistenza delle affermazioni bollandole a dovere.

Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Si può essere d’accordo o meno su questo DDL, ma sicuramente le modalità da stadio di attaccare l’avversa idea stanno diventando assolutamente ridicole, dagli spot stile tik tok, alle invettive pontificali, agli insulti neanche tanto velati passando per le prese per il “c…” palesi. Nei prossimi giorni vedremo una tale varietà di performance che potremo mettere su un docufilm. A mio modesto parere esistono già gli strumenti per colpire che va oltre ma con questo DDL si va a colpire chi la pensa diversamente, non tanto in fatto fisico di molestie, offese, attacchi, ma soprattutto in fatto ideologia. La cosa che farà tremare il “very normal people” sarà potersi esprimere liberamente, ci dovremo guardare sempre le spalle per controllare di essere o soli e con persone che la pensano esclusivamente come noi?

Vedremo personaggi più o meno coloriti con le proprie grazie in bella vista che cercheranno il “bischero” di turno che dopo una battuta ed una risata si ritroverà una denuncia e magari un carico di risarcimento da devolvere a questa o quella associazione LGBT o LGBT+. Si perché ora esiste pure questo acronimo LGBT+ che dalla spiegazione fa comprendere come in tali ambienti più che a riunire si tenda palesemente a dividere in tanti gruppi eterogenei. Sarà questo il vero futuro voluto da chi oggi rivendica presenza e legittimazione un futuro fatto di sigle movimenti gruppi ognuno diverso nelle sue singolarità. Dividi et impera diceva qualcuno vissuto parecchi anni prima di noi ed il nuovo ordine globalista fatto dell’essere tutti cittadini del mondo o dell’essere tutti uguali ma anche no, del voler prevalere ed imporsi su chi fino ad oggi ha vissuto la sua normalità sarà l’obiettivo da raggiungere? Lo raggiungeranno? Mah… staremo davvero a vedere cosa succede.

Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.