L’idea che diventa impresa, storie di start up innovative al festival dei giovani

Firenze: Giovani che creano start up innovative. Come Carlo Bertelli, fondatore di Kama Sport, una laurea in fisica e finanza, studi di politica ad Harvard. Nel 2018 ha scoperto che dietro al mondo del calcio in particolare e dello sport in genere c’è una mole di dati infiniti. Ma sono gestiti o non sono gestiti affatto. Serviva qualcuno che li organizasse, un po’ come il motore di ricerca Google: quattro milioni di dati solo da una partita di calcio (e poi ci sono gli allenamenti, le prove atletica od altri numeri di cui sono proprietarie le società). Così quell’idea è diventata un progetto concreto, una piattaforma che permette ad allenatori, operatori del calcio mercato o media di esplorare quei dati ed interpretarli. Il prossimo passo? “Stiamo lavorando a qualche idea anche per i tifosi – racconta Bertelli -, soprattutto con l’avvento del metaverso”.

Giulio Bozzo si è concentrato invece sul web 3.0: obiettivo creare un ponte tra arte fisica ed arte digitali. C’è anche l’app Garipalli di Luca De Bellis , un modo per esplorare l’arte delle città in stile ‘escape room”. Yuri Cecere è invece un imprenditore che investe sugli ‘edifici verdi’, quelli che consumano meno energia di quanto ne producano (e quella che avanza la mettono a disposizione della comunità). Un tema di stringente attualità in questi mesi.

La seconda parte del pomeriggio si era aperta con un’intervista alla giornalista Cecilia, autrice e voce di “Stories”, podcast di Chora Media che racconta il mondo.

C’è anche la fumettista italiana di origine tunisina Takoua Ben Mohamed: “io discriminata – racconta – per aver portato il velo. Quelle esperienze spiacevoli sono state però essenziali per temprare il mio carattere e la mia personalità”. Per Ben Mohamed, arrivata in Italia all'età di otto anni, il disegno è stato da subito un modo di comunicare, ma non è tutto. "Il fumetto per me non è solamente un mezzo per comunicare una storia o la mia storia – dice -, ma mi porta a conoscere altre storie per poter condividere quello che io ho conosciuto".

Ai giovani che vorrebbero fare dei social una professione, MurielXo, all’anagrafe Muriel Elisa De Gennao, risponde che “l’importante è avere qualcosa da dire e che vuoi comunicare”. Serve passione. Muriel è una youtuber e influencer paladina delle tematiche Lgbt. "Quando ho fatto coming out nella mia vita quotidiana - ha detto - poi ho deciso di farlo anche sul web, ma in maniera molto spontanea: non pensavo che quel video potesse essere d'aiuto a qualcuno, invece la risposta fu enorme, e da lì si è un po' accesa la lampadina. Eravamo veramente in pochi a parlare di rappresentazione e inclusività nel 2017. Sono partita con tematiche legate alla comunità Lgbtq+ e poi mi sono spostata anche a tematiche legate al corpo perché ho iniziato a conoscere il mondo della body positivity".

Sul palco salgono anche Larissa Iapichino, detentrice del record mondiale under 20 indoor di salto in lungo con 6 metri e 91 centimetri, e Isabella Poti, cofondatrice del Ristorante Bros e di Pellegrino Brother, chef attiva anche sui social media. Ci sono Laura de Dilectis, psicologa presidente di un’associazione no profit impegnata per la sicurezza in strada e contro la violenza di genere, e Giacomo Mazzariol, che con il libro “Mio frate,llo rincorre i dinosauri” ha raccontato la storia di sé e del fratello con un cromosoma in più, vissuto all’inizio con rifiuto per il fatto di essere diverso, a volte con vergogna ma che dopo dodici ha imparato finalmente a conoscere davvero, per la persona stupenda e speciale che è.