Incontro "Una rosa per Norma Cossetto"
Grosseto: Si è svolta presso la Sala Pegaso del Palazzo Aldobrandeschi – Provincia di Grosseto, l'incontro “Una rosa per Norma”, organizzato e promosso in tutta Italia dal Comitato 10 Febbraio per onorare la memoria della giovane studentessa istriana Norma Cossetto, che dopo indicibile violenze venne gettata agonizzante in una foiba, e per ricordare l’esodo forzato di migliaia di nostri connazionali dal Confine Orientale d’Italia.
L’evento, patrocinato dalla Provincia di Grosseto e dal Comune di Grosseto, ha visto i saluti della Senatrice Simona Petrucci (FdI) e dell'Onorevole Fabrizio Rossi (Fdi) insieme a ad una approfondito ed emozionale intervento storico del relatore, lo scrittore e giornalista Silvano Olmi, Presidente Nazionale del Comitato 10 Febbraio, alla presenza dei rappresentanti delle autorità civili e militari e con la partecipazione di tanti cittadini.
Silvano Olmi ha raccontato le vicende storiche dei territori al confine d’Italia e ha messo in luce le tante vicende che una certa storiografia da sempre cerca di piegare a logiche politiche. Finalmente – ha spiegato– tutti noi possiamo ascoltare la verità sulla tragedia delle foibe e sul dramma dell’esodo che coinvolse ben 350.000 italiani, costretti ad abbandonare le proprie terre di vita e cultura secolare italiana.
"Quest’anno 400 città italiane ed estere hanno già aderito all’iniziativa, il cui slogan è “Un fiore che non appassisce”, un titolo fortemente evocativo - dichiara Francesca Carpenetti, referente del Comitato 10 Febbraio Grosseto – per ricordare un messaggio di pace e di libertà. Commemoriamo i Martiri delle foibe e il sacrificio degli Esuli dal confine orientale d’Italia, e lo facciamo con un cuore libero da macigni, nel nome di Norma Cossetto e del suo bellissimo sorriso, che nessuno riuscirà mai a spegnere".
"Ricordare il sacrificio personale di Norma – ha dichiarato la Sen. Simona Petrucci – consente di immedesimarmi in lei e nella sua sua scelta di libertà e di coraggio , così come, tramite lei, di incoraggiarci a denunciare e contrastare la violenza che le donne ancora subiscono in guerra, ma anche in tempo in pace".
"Il nome della giovane studentessa istriana – ha sottolineato l' On. Fabrizio Rossi – catalizza tutte le altre vittime dello stesso contesto storico che in Italia si è cominciato a conoscere dall'istituzione del Giorno del Ricordo con la legge del 30 marzo 2004 n.92, e che per un lungo passato è rimasto sconosciuto. Questo non per una colpevole dimenticanza o di un oblio, ma in ragione di una vera e propria volontà politica, volta a negare la verità. Oggi finalmente, grazie a tanto nostro sforzo , impegno e passione, questa storia censurata è ritornata alla luce".