I fondi negoziati in borsa come alternativa alle azioni?

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Quando il risparmiatore effettua un primo approccio ai mercati di Borsa, solitamente come punto di partenza si rivolge alle azioni delle compagnie che meglio conosce. In un secondo momento espande l’interesse verso altre azioni, ad esempio, verso i competitor delle compagnie che ha messo in portafoglio.

Tuttavia, non sempre le risorse finanziarie da destinare all’acquisto di azioni sono sufficienti a raggiungere gli obiettivi di rendimento prefissati. Ecco dunque l’ingresso in scena dei fondi negoziati in borsa, il cui nome originario inglese è exchange - traded fund (ETF).

Il nostro obiettivo è conoscere meglio questo strumento di investimento e capire in che modo potrebbe affiancarsi agli investimenti in azioni, allo scopo di completare il portafoglio finanziario personale.

Come funzionano i fondi negoziati in borsa (ETF)?

I fondi negoziati in borsa sono legati a indici azionari e replicano l’andamento di questi ultimi in modo passivo. Con l’acquisto di quote di ETF l’investitore non compra direttamente le azioni rappresentate nell’indice, è invece il fondo passivo a utilizzare il denaro dell’investitore per acquistare le azioni. Una volta acquisite dal mercato le azioni vengono custodite da una banca depositaria.

Qual è quindi il vantaggio per chi investe in ETF? Gli indici azionari rappresentano un insieme di azioni alle quali esporsi in contemporanea, dunque chi sceglie gli ETF investimenti opta per una strategia non concentrata su singoli titoli azionari.

La prospettiva degli ETF è ampia, permette di spaziare su più aree geografiche del pianeta, di incorporare nel portafoglio finanziario temi di investimento piuttosto che singole azioni. Come scopriremo a breve, l’orizzonte d’investimento si amplia a dismisura.

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Le prospettive dei fondi negoziati in borsa per gli investitori

Sotto il profilo geografico, gli ETF abbattono le frontiere per includere azioni quotate su borse valori emergenti come India e Brasile, o su borse valori affermate, ma di difficile accesso diretto per un investitore italiano, vedi Cina, Australia, Giappone, Taiwan.

Per quanto riguarda i temi di investimento, i fondi negoziati in borsa sono appositamente preparati per cogliere le opportunità che potrebbero derivare dall’innovazione tecnologica (intelligenza artificiale, smart city, smart grid), dalla transizione energetica (geotermia, fotovoltaico, energia dal mare), e dalla ricerca scientifica (medicina rigenerativa, farmaci personalizzati).

Senza dimenticare gli ETF che investono direttamente nei comparti industriali più in vista, quali le telecomunicazioni, le assicurazioni, l’energia, le miniere. Mentre altri fondi passivi si concentrano sui settori ancora di nicchia: pagamenti digitali, fintech, benessere personale.

La sintesi delle prospettive qui sopra riportata, sottintende una caratteristica del veicolo di investimento fondamentale per l’investitore, ovvero la gestione del rischio. Infatti, poter investire nelle borse mondiali attraverso uno strumento intrinsecamente votato alla diversificazione, riduce i rischi durante le fasi volatili dei mercati finanziari.

Naturalmente gli ETF non eliminano tutti i rischi di concentrazione del capitale, tuttavia è possibile acquistare quote di fondi passivi di differenti temi, aree geografiche e settori industriali, per fornire un maggiore equilibrio al portfolio di asset finanziari.

In definitiva, gli ETF azionari possono essere visti dagli azionisti, come un’alternativa ai singoli titoli azionari, meno concentrata e meglio posizionata, per gestire il rischio sul capitale investito.

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