Gli alunni Liceo Rosmini a scuola di criminologia con Silp e Spi Cgil, per combattere il bullismo

Grosseto: Se bullismo e cyberbullismo sono un problema, Silp e Spi Cgil ne cercano una soluzione insieme ai più giovani del liceo Rosmini. Con il progetto “Bullismo come crimine” infatti, venerdì 14 febbraio parte una serie di incontri (5 giornate) che vedrà coinvolte diverse classi del Liceo economico sociale Antonio Rosmini.

Si tratta di vere e proprie lezioni di criminologia: come relatore, infatti, ci sarà il criminologo e segretario Silp Cgil Grosseto Stefano Fabbrini. Sarà lui a guidare gli studenti in un argomento particolarmente affine alle tematiche affrontate nel loro indirizzo di studi, che si caratterizza per lo studio accurato sia del diritto che della psicologia. Tutti requisiti essenziali per l’approccio alla criminologia. Una materia che il liceo conferma essere sempre più scelta come corso di studi universitario dagli studenti diplomati.

Con questa iniziativa lo Spi Cgil torna insieme al Silp, a contatto con i più giovani. «Per noi dello Spi Cgil, è molto importante essere vicini alle nuove generazioni – ricorda Cristiana Duetti, segretaria organizzativa Spi Cgil Grosseto – Siamo la categoria dei pensionati, rappresentiamo in molti casi i nonni di questi ragazzi. Essere ospitati dal Liceo Rosmini è un grande onore e parlare di bullismo come crimine è importante sia per formare ragazze e ragazze, sia per sensibilizzarli su un tema importantissimo».

«Dai dati di “Osservatorio indifesa” 2022-23 di Terre des Hommes, il 47,7% di ragazzi tra 14 e 26 anni è risultato vittima di bullismo o cyberbullismo – conclude Duetti – Questo dato da solo fa capire quanto sia importante parlarne alle giovani generazioni, per far sì che le donne e gli uomini del domani siano proiettati verso un mondo migliore».

«Sensibilizzazione e formazione con vere e proprie lezioni di criminologia»

Come conferma Stefano Fabbrini le lezioni si discosteranno dall’usuale narrazione dei temi del bullismo e cyberbullismo. «Puntiamo a lezioni che abbiano un’ottica criminologica – precisa il criminologo e segretario Silp Grosseto – Parleremo della profilazione del bullo, della vittima e degli eventuali spettatori di eventi legati al bullismo. Tratteremo delle conseguenze psicologiche che affrontano le vittime e i bulli. Arrivando a trattare anche dei risvolti penali, sia per il bullismo che per il cyberbullismo».

Con la scuola c’è stata un’ottima collaborazione e l’età di questi ragazzi è particolarmente adatta a seguire lezioni di questo tipo. « Non sono né troppo grandi da aver consolidato alcune brutte abitudini, né troppo piccoli da non comprendere ed empatizzare – prosegue Fabbrini - Penso che l’intento dei professori sia perfetto. Sarebbe utile tenere le stesse lezioni ai genitori. Una delle teorie criminologiche che saranno affrontate evidenzia, dati alla mano, quanto il bullismo sia frutto di emulazione. Ovvero come un atteggiamento prevaricatore sia messo in pratica perché appreso dal contesto sociale, ad esempio perché lo si vede in famiglia».

«Andrebbe fatto capire anche alle famiglie cosa è giusto o sbagliato – conclude Fabbrini - così che i ragazzi capiscano a loro volta meglio. Ma la scuola ci offre comunque una grande opportunità, formare gli adulti del domani. Anche per questo sia la Silp Cgil che lo Spi Cgil sono onorati e orgogliosi di poterlo fare al loro meglio».