Gli agricoltori arrivano con i trattori a Firenze
La mobilitazione nasce da un'urgenza che riguarda l'intera società: la crisi agricola è parte di una crisi socio-economica più ampia, che pesa anche sui cittadini.
Firenze: Da un lato, gli agricoltori vedono il proprio lavoro sottopagato, senza la possibilità di coprire i costi di produzione; dall’altro, i consumatori si trovano a pagare quei prodotti a prezzi sempre più alti. Un sistema che schiaccia chi lavora la terra e chi deve nutrirsi dei suoi frutti, rendendo il cibo sano e di qualità un lusso per pochi. Gli agricoltori che formano i diversi presidi toscani, si muovono verso Firenze con questi intenti: denunciare una crisi che non è solo agricola, ma che coinvolge l’intero tessuto sociale ed economico, e chiedere soluzioni concrete per riequilibrare il rapporto tra chi produce e chi consuma. La mobilitazione inizia è iniziata domenica 9 febbraio: gli agricoltori sono entrati in città con i trattori attraverso il parcheggio del casello Firenze Impruneta, per poi raggiungere il presidio in Piazza Antom (davanti al mercato ortofrutticolo), scortati dalla DIGOS di Firenze. Durante la giornata sono stati distribuiti volantini informativi per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di un modello agricolo più sostenibile ed equo. La protesta proseguirà fino a mercoledì 12 febbraio 2025, con momenti di confronto con il mondo accademico, le associazioni di consumatori e altre categorie produttive, per costruire soluzioni concrete alla crisi del settore. A dare ancora più forza alla mobilitazione saranno le donne agricoltrici, protagoniste di questa battaglia per un'agricoltura giusta, che garantisca dignità a chi lavora la terra e cibo sano, tracciabile e accessibile a tutti. L’iniziativa tende ad accendere i riflettori su una verità semplice ma fondamentale: l'agricoltura non è solo una questione di settore, ma un pilastro della società. Il destino della terra è legato a quello di chi la abita. E oggi, agricoltori e cittadini chiedono risposte.