Gasperi, PCI: "Via Boito, una via dimenticata"
Massa Marittima: «È passato un anno ma la situazione resta invariata su via Boito - sostiene Daniele Gasperi per il PCI Colline Metallifere - tra balaustre rotte e arrugginite e un fondo stradale che ormai sta diventando un tracciato pieno di buche e dissesti.
Vero è che vi è un ampio movimento franoso che interessa la zona e parte dal Mattatoio, si estende verso Ghirlanda e interessa anche buona parte di via Boito, attraversando la provinciale e proseguendo sulla scarpata a valle della stessa, per cui sarà necessario un intervento di grandi dimensioni sul quale saranno necessarie anche tante risorse finanziarie.
Tuttavia questo non toglie che una manutenzione ordinaria possa essere messa in campo così come ha fatto la provincia pavimentando la carreggiata.
Chiudere le buche e livellare i dissensi della strada per impedire infiltrazioni di acqua, che non fanno bene certo ad un movimento franoso e potrebbero rendere più precaria la situazione, dovrebbe essere un primo intervento, così come saldare la balaustra rotta e pitturarla non sarebbe certo qualcosa che impegna grandi risorse e risolve una situazione di decoro che ci dovrebbe essere all’ingresso nord della città
Ed invece via Boito è ancora lì da anni e a nulla è servito il richiamo sulla stampa effettuato più di un anno fa per solleticare l’attenzione degli amministratori impegnati in un grande, dispendioso e poco utile lavoro sulla rotatoria a sud della città perché forse quello è l’ingresso nobile a Massa mentre la parte a nord è di serie B e non riveste questo interesse.
Eppure anche questa è una via di collegamento importante che collega Borgo e la parte bassa della città che versa ormai da anni in totale abbandono dal punto di vista degli interventi di manutenzione ordinari e non dà un’immagine visiva certo tra le migliori.
A questo si aggiunga anche che con il passare del tempo e il peggioramento delle condizioni della strada e delle pertinenze, anche la sicurezza per il transito dei veicoli, dei velocipedi sempre più presenti e degli stessi pedoni che parcheggiano alla cosiddetta “Curva del Vento” rende il tratto di strada particolarmente pericoloso.
Ribadiamo che siamo consapevoli che quella porzione di terreno ha problemi geologici e sappiamo benissimo che un intervento di risanamento è complesso e oneroso ma se si esce dalle stanze dove gli amministratori decidono e si gira a piedi per la città, ci si rende conto che a molti problemi si potrebbero dare risposte concrete con piccole manutenzioni.
La speranza è che anche questa zona rientri in quel circuito pre elettorale che sta facendo muovere un sacco di interventi per recuperare gli anni persi dalle consiliature Giuntini e dal PD a cui piace addossare responsabilità sui ritardi al covid e alla guerra. A riguardo ci si chiede come mai nelle altre realtà, come ad esempio la vicina Follonica, questa situazione è diametralmente opposta e lavori sono stati fatti, sono in corso e in programma?
Aspettiamo fiduciosi e confidiamo nel miracolo elettorale visto la sordità nell’ascoltare e rispondere e la cecità che spesso non fa vedere e soprattutto intervenire su questioni anche di piccola entità ma di grande impatto per la città, i residenti e i turisti».