'Forza donne, c’è ‘l cenciaio...'

di Massimo Ciani Questa volta facciamo un bel salto all'indietro. Grosseto era una città che trasudava umanità. Mestieri come il suo a quei tempi aiutavano solo a sopravvivere. Io ero un ragazzetto.

 

 

Lui invece era un uomo. Magro, con le mani ossute, e le dita abbrunite dalla nicotina delle cicche. Il volto solcato dalle rughe del tempo che sembravano canyons e lo gratificavano di un sorriso perpetuo quando da sorridere c'era davvero poco. Lui. Sì proprio lui. Il cenciaio.

Cenciaio, se ritornassi, impazziresti.
La gente non sa più cosa buttare.
Roba di pregio, quella che una volta
costava soldi e fatiche amare

Adesso, se Ti fermi ad un secchione
(no a uno studente........ quello è un’altra cosa)
possi trova’ di tutto, anche un gommone,
sedie, salotti, abiti da sposa.

Caro cenciaio, com’ era diverso
quando col tu’ carretto sconcassato
percorrevi il tu’ piccolo universo
gridando:”Cenciaio,gente…me ne vado …?”

Era questo il tu’ momento, ma la sorte
ha voluto ragionà’ diversamente.
E così sei sparito tra i ricordi
spingendo il tu’ carretto, lentamente.

Ora si va pe’ mercatini, e c’è ‘gni cosa
Anche un marito, donne, proprio tutto
Certo ch’è roba usata, quindi attente
Potrebbe funziona'... proprio per niente!

Ma io ripenso a Te, al mio cenciaio
quando, stanco pel camminare
t’appoggiavi al carretto, di gennaio
e t’accendevi un’alfa, per fumare

E pensavi, oh se pensavi, lungamente
a tutti i viaggi che restavano da fare
pe’ raccatta' denaro sufficiente
che cancellasse i conti da pagare.

E sognavi le cantine de’ signori
con tanta bella roba da sgombrare.
Cornici, quadri, vasi per i fiori:
tanta moneta e poco faticare.

Poi riflettevi. In fondo la fatica
è come un osso regalato a un cane
rosicchiato da una fame antica
finchè un briccico di carne vi rimane.

E così, spento il mozzicone,
scossa la testa, tirato su ‘l carretto
anche stavolta ti facevi una ragione
smorzando un sospirone dentr’ al petto.

E via ,di nuovo, in giro pe’ le strade.
Soliti gesti, solita canzone:
“Cenciaio, donne, c’è ‘l cenciaio
la tolgo io ogni preoccupazione”

Massimo Ciani (nella foto)