'Essere donna'. Una mostra-evento

Grosseto: Si svolgerà dal 6 all'8 maggio presso il Circolo Festambiente di Rispescia la mostra fotografica di Enrico Pompeano "Essere Donna".

L’iniziativa è stata curata dall’associazione A.B.C. APS con il patrocinio e la collaborazione del comune di Grosseto. Hanno dato la loro collaborazione, inoltre, il Circolo Festambiente di Rispescia, l’associazione APS – Associazione per l’invecchiamento attivo “Domenico Bartalucci” – Rispescia Alberese VIII Zona, l’associazione Photodigitalgrosseto e l’associazione Olympia de Gouges di Grosseto.

«Può sembrare buffo che una mostra sull’essere donna nasca dalla volontà di un uomo – afferma Enrico Pompeano - ma così non è,  non fosse altro per il fatto che ogni uomo è uscito dall’utero di una donna che lo ha tenuto in sé per nove mesi, vivendo in simbiosi con un nuovo essere umano, dandogli il proprio respiro, il proprio sangue, il proprio cuore e la propria vita, senza nulla in cambio se non il sorriso di un bambino che, da adulto, facilmente sarà portato a scordarsi di tutto e a considerare le donne come un sottoprodotto della vita, come delle persone nate appositamente per fare figli e badare alla famiglia.  Basterebbe che noi uomini lo  pensassimo, ogni tanto, per capire che le donne, invece, hanno un potere straordinario che mostrano sempre nel modo con cui affrontano la realtà, i problemi quotidiani della vita, la resistenza nella varietà di attività lavorative. Ma il vero potere delle donne sta a monte e nasce proprio da quell’esperienza di vivere il dono della vita: ne nasce una capacità empatica che nessun altro possiede con l’intensità con cui si manifesta nelle donne. E queste abbondano in sacrificio, in abnegazione nei confronti dei figli anche se non sempre, purtroppo, produce esiti pienamente positivi, ma abbondano anche in capacità di relazione con gli altri esseri umani, con la natura e con la realtà tutta, mostrando attenzione e sensibilità anche in qualsiasi situazione in cui c’è bisogno di aiuto.

Ormai, da persona in età avanzata, ho sentito il bisogno di dire apertamente il mio grazie alla donna che ha aperto la mia vita alla luce del mondo e a tutte le donne che lo hanno fatto con i loro figli.
Per diversi anni ho lavorato su questa mostra, cominciando con la scelta di dodici donne che fanno parte del mondo a me vicino in termini familiari e amichevoli, ma che rappresentano l’umanità femminile intera. Ho chiesto loro di muoversi liberamente davanti alla mia macchina fotografica ma ho chiesto, anche, di guardare di lato, dove noi uomini non riusciamo ad arrivare. Per ognuna ho creato una composizione di due o tre foto con un fondo di elementi naturali con i quali le figure poste in posizione laterale si fondono. La donna è vita.

Curioso è il fatto che quando ho deciso di realizzare questa mostra, dopo aver per diverso tempo cercato la giusta soluzione, tutta l’umanità si è trovata di fronte all’esperienza massima della negazione della vita. L’aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina mostra in maniera chiara e imperdonabile come l’uomo si dimentichi di essere un dono della vita e trova il coraggio, affondato nella tracotanza, di procedere in maniera violenta e arrogante verso altri esseri umani provocando distruzione e morte, bambini compresi. L’uomo si presenta come l’antitesi della donna, e questa storia ormai è troppo lunga e del tutto ingiustificata. La suddivisione in ruoli maschili e femminili una volta poteva avere un senso perché era imposta dalle condizioni di vita, ma ora non c’è più questa necessità e tuttavia l’uomo si è accaparrato dappertutto il potere perpetuando una modalità di gestione del comando con frequente ricorso alla guerra o, comunque, alla violenza come processo di soluzione dei conflitti tra popoli o, addirittura, di conquista degli stessi. Il secolo scorso ne costituisce l’esempio più vistoso e ci dobbiamo augurare che tale rimanga.

La coscienza ora dice che queste modalità sono superate in quanto assurde perché provocano morte e devastazione e, quindi, visto che i responsabili ne sono gli uomini, penso che sarebbe l’ora, da parte dei maschi, non di concedere, ma di cedere il passo alle donne, solo alle donne. Ritengo che l’umanità potrebbe scordarsi della guerra come atto di offesa e, mancando l’offesa, non ci sarebbe necessità di difesa.
Quest’ultima riflessione è al limite del paradosso ma penso che dal mondo delle donne possa nascere la tensione che conduca concretamente al bando totale della guerra come mezzo di offesa.  
Amo la vita e perciò amo le donne con tutti i loro pregi e i loro difetti».

«Cosa significa essere donna? Questa mostra – dice l’assessore alla Cultura Luca Agresti - vuole dare una chiave di lettura molto intima e reale del suo significato, del suo valore. “Essere donna” è un viaggio, un racconto che si snoda agilmente attraverso le immagini di donne comuni, di ogni età, che vivono la loro quotidianità e svolgono azioni ordinarie ma, nella loro semplicità, straordinarie. Lo scopo dell’iniziativa è quello di far emergere l'essenza, l'empatia, la profonda comprensione della vita in tutte le sue sfaccettature: caratteristiche che rendono le donne ancora più forti e strettamente connesse al senso stesso del mondo e della nostra esistenza. C’è innegabilmente un rapporto molto intenso, la vita e la donna sono inevitabilmente legati per il dono che la Natura ha dato a quest’ultima e cioè quello di poter essere una creatrice, di poter plasmare nuove vite. La mostra è composta da 12 ritratti di donne in cui ognuna è stata rappresentata di fronte e di profilo ed è incorniciata da motivi floreali. La scelta dei fiori rispecchia il messaggio di cui l’Associazione A.B.C. APS vuole farsi promotrice attraverso questa significativa esposizione: un capolavoro della natura così delicato ed al tempo stesso così colmo di un’idea di forza e di vita. Questo è il senso dell'essere donna. Il ringraziamento sincero va all’Associazione per aver portato avanti questa bellissima iniziativa che certamente tutti i visitatori avranno modo di apprezzare. Grazie alle donne che hanno prestato il loro volto per essere ritratte e a tutte quelle che, ammirando le opere, potranno rivedere al loro interno qualcosa di loro stesse.»

«La proposta di Enrico Pompeano – commenta il Presidente dell’associazione A.B.C. APS Fiorita Bernieri - di realizzare una mostra sul tema “Essere donna”, ci ha colto di sorpresa. Non avrei immaginato che un uomo arrivasse a dare corpo ad una simile idea e, quindi, è interessante cercare di capirne le motivazioni. Da quello che ho potuto intuire, soprattutto attraverso l’intensa collaborazione che da anni abbiamo nella gestione dell’associazione, Enrico vuole offrire uno spunto per aprire un varco nella possibilità di approfondire la conoscenza del “mondo” donna, sia per le donne stesse e sia, ma soprattutto, per il “mondo” maschile, che, in genere, poco conosce della donna in quanto tale. Scarsa è la conoscenza che gli uomini hanno della fisiologia del corpo femminile e ancora più scarsa è quella del lato psicologico e valoriale della donna. Ben venga, pertanto, una mostra su cosa vuol dire essere donna che non potrà non sollecitare vari interrogativi sull’argomento e, di conseguenza, anche varie risposte al di là degli stereotipi e dei pregiudizi di varia natura che quotidianamente costellano la nostra vita. È una scintilla sulla quale intendiamo soffiare per dare il nostro contributo, anche se piccolo però importante, nel favorire una crescita personale e sociale fondata sul rispetto delle persone con bando della violenza, sulla convinzione della parità dei diritti e dei doveri, e sull’idea che le donne costituiscono, per dono della natura, l’architrave della vita».