Enologia e zodiaco in “Sotto il segno del vino”. Giani: “Il racconto di una eccellenza”

Firenze: La nobile propensione toscana allo scrivere di cose da bere e da mangiare è tradizione antica che ha contribuito alla definizione dell’identità della tavola italiana. Molti gli interpreti illustri, del passato remoto e recente, di questa propensione al racconto delle nostre tavole e delle osterie, dove storie di ricette e bottiglie fanno parte di una civiltà conviviale apprezzata e diffusa.

Ragionare di vino scrivendo di zodiaco è il modo letterario scelto da Andrea Gori, sommelier, scrittore e ristoratore da 4 generazioni a Firenze e Giulia Graglia, sommelier, scrittrice e documentarista, per raccontare nel loro libro “Sotto il segno del vino”, pubblicato da Trenta Editore, le rispettive passioni e mestieri.

Il volume, presentato mercoledì 11 giugno a Firenze presso la sede della Regione Toscana a palazzo Strozzi Sacrati dai due autori, prende spunto dai profili tipici che distinguono i segni zodiacali per suggerire a ciascuno una scelta di vini e produttori italiani che rappresentano piccole cantine artigianali ed etichette di prestigio.

“Argomento che richiama tradizioni antiche, afferma il presidente della Regione Eugenio Giani. La vernaccia è l'unico vino citato nella Divina Commedia da Dante, che fa riferimento al suo particolare gusto abbinato con l'anguilla e regala così una dimensione poetica a questo prestigioso vino bianco. La Toscana è terra del vino e della tutela della sua produzione come prodotto di assoluta qualità. Fu proprio Cosimo III de' Medici ad emanare il primo bando che ne contemplava metodi e modi di fattura”.

“Il vino in Toscana – continua Giani – oggi trova una pluralità sempre maggiore di vitigni che nelle loro varianti più pregiate derivano da coltivazioni destinate alla realizzazione di vini di famiglia, in una quantità relativamente limitata e che un tempo non facevano parte del prodotto destinato al commercio. Solo da una trentina d'anni sono diventati vini che hanno raggiunto una notorietà a livello internazionale. Anche di questo si è parlato al festival Agrofutura, che si è tenuto proprio in questi giorni qui a palazzo Strozzi Sacrati, e del vino come valore economico della nostra terra. La Toscana vanta vini conosciuti in tutto il mondo e negli anni passati siamo arrivati anche a superare il 20% annuo di incremento nell'esportazione, che oggi si attesta su percentuali lievemente minori, ma che che confermano il valore assoluto della nostra produzione. L’idea di collegarlo ai segni zodiacali è originale e conferisce ad un prodotto nobile un fascino ed un significato identitario ancora più marcato”.

“L’abbinamento fra vini e zodiaco – spiega Andrea Gori – nasce quando ho avuto l’opportunità di conoscere Giulia Graglia, sommelier, scrittrice e appassionata di astrologia. Ci siamo resi conto che a volte per descrivere dei vini si usano aggettivi attribuiti anche alle persone, come “carattere” e “spessore” e spesso durante una cena si chiede all’ospite il suo segno zodiacale e il vino preferito. L'alchimia del vino spesso ricorda quella dei segni zodiacali e quindi l’accostamento è stato spontaneo. La Toscana, inoltre, è una regione che si presta in modo particolare ad essere raccontata, ma soprattutto è una regione che le persone desiderano ascoltare ed il vino è un formidabile strumento di storytelling”.

“Con questi 12 racconti, uno per ogni segno zodiacale – continua Giulia Graglia - è stato molto stimolante per me scegliere, assieme ad Andrea, personaggi che rispecchiassero il segno di cui si stava parlando e trovare un legame col il vino giusto. Sono certa che ci sia un abbinamento adatto per ogni segno, che può cambiare poi negli anni e nei momenti diversi che viviamo, ma ci sono segni e vini talmente ben delineati che l’accoppiamento riesce spontaneo”.