Due giorni tra memoria e tradizione a Manciano: dall’attesa di San Leonardo alle “Voci della storia”

Il 5 e 6 novembre il Circolo Arci e le Stanze di Manciano ospitano due appuntamenti dedicati alla cultura locale: la leggenda del patrono e la memoria dei caduti delle guerre mondiali.

Manciano: Il paese si prepara a vivere due intense giornate dedicate alla tradizione e alla memoria collettiva, in un percorso che unisce spiritualità popolare e riflessione storica.

Mercoledì 5 novembre, a partire dalle ore 18.00, il Circolo Arci di Manciano ospiterà l’evento “Aspettando San Leonardo 2025”. Come ogni anno, la comunità si ritrova per celebrare il proprio patrono attraverso la lettura della leggenda di San Leonardo, proposta nella suggestiva versione del maestro Leonello Leoni, e una conversazione sulle storie e i simboli legati a questa figura tanto cara ai mancianesi.

Un racconto pensato “per grandi e piccini”, realizzato in collaborazione con la Biblioteca Comunale Antonio Morvidi, che si concluderà con un aperitivo conviviale, accompagnato da musica, vino nuovo e prodotti di stagione — un momento di socialità e gusto per accogliere insieme l’autunno e il giorno del santo.

Il giorno successivo, giovedì 6 novembre alle ore 17.00, l’attenzione si sposta alle Stanze di via Cavour 6, con l’ultimo appuntamento del ciclo “Voci della storia 2025”Mancianesi al fronte. I cimeli dei conflitti mondiali della collezione dell’Associazione Ex Combattenti, una conversazione a cura di Daniele Pratesi.

L’incontro offrirà uno sguardo profondo e commosso sulla memoria dei mancianesi caduti durante le guerre mondiali, ricordando i 135 concittadini vittime del conflitto — un numero impressionante per una comunità che nel 1921 contava circa 6.000 abitanti.

Attraverso documenti, lettere, telegrammi e cimeli conservati dall’Associazione Ex Combattenti, l’evento ricostruirà le vicende personali e collettive di un’intera generazione, segnata da sacrifici, perdite e dure condizioni di vita al fronte.

La serata toccherà anche la fondazione nel 1922 della Sezione mancianese dell’Associazione Nazionale Combattenti, tuttora attiva e custode di un piccolo ma prezioso museo del ricordo. A chiudere l’appuntamento, una riflessione visiva sulla cosiddetta “guerra dei monumenti ai caduti”, che animò anche il territorio comunale nel dopoguerra.

Due iniziative diverse ma unite dallo stesso filo conduttore: la forza della memoria, delle tradizioni e dell’identità collettiva di Manciano, che continua a rinnovarsi di generazione in generazione.