Da "Boris" a Grosseto: l'aiuto regista Arianna Dell'Arti racconta il suo libro

Domenica 18 dicembre ore 18:30 a QB

Grosseto: Da “Boris” a Grosseto per raccontare monologhi e storie del libro “Wanderwoman”. Domani, domenica 18 dicembre alle 18.30 alla libreria QB arriva Arianna Dell’Arti, aiuto regista della serie tv “Boris”, storica collaboratrice di Mattia Torre, autrice e performer teatrale. E proprio Arianna Dell’Arti ha ispirato il personaggio di Arianna in “Boris” interpretato da Caterina Guzzanti. “Wanderwoman” è il suo primo libro e lo racconterà insieme all’attrice Arianna Gaudio.

Storie divertenti sospese tra il racconto e il flusso di coscienza, tra la favola e la poesia come dice Stefano Andreoli nella prefazione. Sempre Andreoli afferma che “questo libro somiglia soprattutto alla vita, e come la vita è fatto di frammenti: pezzi e stati d’animo concepiti in tempi e stati d’animo differenti che sembrano andare per conto loro finché, pagina dopo pagina non ti accorgi che in realtà seguono un filo invisibile ma solido, raccontando una storia nella quale è impossibile non identificarsi almeno un po’. Il risultato è una sorta di romanzo inconsapevole che tiene insieme, con stralunata leggerezza, gioie e tormenti dell’esistenza: dall’amore al tradimento, dal senso di colpa alla vendetta, dalla malattia alla morte. Il tutto con un’ironia giocosa e al tempo stesso spietata, lucidissima e sorprendente, ammantata di un pessimismo cosmico (e comico)”. Insomma un libro dove sarà facile riconoscersi.

Arianna Dell’Arti lavora nel mondo dello spettacolo. È aiuto regista storica della serie Boris, ha lavorato con Mattia Torre, Giuseppe Bonito, Francesco Munzi ed è anche autrice, regista e performer. Dal 2012 si esibisce dal vivo con i suoi monologhi tragicomici. Gira l’Italia in teatri off, spazi culturali e festival con Barbar (2014), Sto molto bene (2016), Storie di disordinata quotidianità (2015). Nel 2016 realizza alcuni reportage per la trasmissione Nemo andata in onda su Rai2. È una delle autrici e performer del collettivo UGO.


DAL LIBRO

“Mi chiamo Arianna Dell’Arti, sono nata un lunedì del 1977, sono miope e astigmatica. Mi vergogno di portare gli occhiali. Ho paura della velocità. Sono scaramantica. Non guido in autostrada. Lavoro nel mondo dello spettacolo dal 1999. Nel cinema come aiuto regista, nel teatro come autrice, regista e performer. Sono maniaca della puntualità.

Pigra nella vita, operativa nel lavoro. Millanto di andare a correre con regolarità. Sono una falsa estroversa. Mi piace stare da sola, andare sola al ristorante, camminare, e proprio nei ristoranti, nei bar, per strada, raccolgo alcune delle storie che racconto. Fumo molto. La mia famiglia di origine è da tutte le parti, nei miei scritti, nei miei pensieri. La mia famiglia acquisita, formata da amici, luoghi, quartieri, strade, la si trova tra le righe, nelle atmosfere, nelle voci di alcuni personaggi.

Questo libro è una raccolta di alcuni monologhi, racconti, dialoghi che ho scritto nel corso degli anni e mette in evidenza la mia ossessione per l’osceno.

“Wanderwoman”, che dà il titolo a questo volume, è un atto unico interpretato da Paola Michelini, diretto da me e spero ancora in scena per molto nei teatri italiani.

La grande fortuna è stata incontrare persone che mi hanno permesso di sbagliare senza farmi pagare conseguenze troppo care.

Questo è il mio primo libro.”