Coronavirus: le proposte AnciToscana sulla ripresa dei lavori pubblici
"E' necessario far arrivare i Comuni preparati, occorrono modifiche alle normative" Firenze: Nei prossimi mesi gli investimenti pubblici nazionali e locali avranno un ruolo decisivo per il rilancio dell’economia: Comuni e Province possono fornire un contributo decisivo per il sostegno alle imprese e per il mantenimento di tanti posti di lavoro.
Anci Toscana chiede con forza a Governo e Parlamento che i Comuni possano arrivare preparati alla ripartenza. La capacità delle nostre amministrazioni di investire sul territorio dipenderà nelle prossime settimane dalle risorse che il Governo destinerà agli investimenti locali e da una drastica, urgente semplificazione della normativa in materia di appalti. È necessario dare ai sindaci tutti gli strumenti per far riprendere i lavori in modo più veloce possibile e accelerare la capacità di investimento degli Enti locali.
A tal proposito, Anci nazionale ha già presentato alcuni emendamenti al Decreto Cura Italia e le Regioni hanno avanzato in sede di Conferenza Stato-Regione importanti proposte di semplificazione dei procedimenti di appalto. In questa fase emergenziale non si tratta di modificare completamente il Codice degli appalti, avviando un lungo e faticoso iter parlamentare, quanto di prendere atto dell’eccezionale gravità della situazione economica che accompagna la pandemia ed attivare misure straordinarie. Proponiamo quindi di approvare con urgenza una norma che introduca, per un tempo limitato ma idoneo a produrre effetti concreti (almeno fino al 31 dicembre 2022), alcune deroghe alla vigente normativa in materia di appalti, che in larga parte affiancano e non sostituiscono le norme contenute all’interno del Codice dei contratti pubblici. Conseguentemente, resterebbero comunque applicabili tutte le procedure del Codice dei contratti pubblici, nonché le tutte procedure sottosoglia (di cui all’art. 36 del dlgs 50/2016).
Ecco in sintesi le proposte di Anci Toscana
Risorse finanziarie: Si chiede l’incremento delle risorse finanziarie già stanziate in precedenti provvedimenti a favore di Comuni, Province e Città Metropolitane destinate ad investimenti per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio, l’efficientamento energetico, il miglioramento delle infrastrutture, la riqualificazione urbana, anche con scorrimento delle graduatorie già formate ed estendendo l’ambito di applicazione alle attività di manutenzione del patrimonio pubblico.
Allo stesso modo si chiede che siano previste per gli enti di minori dimensioni misure di sostegno alla progettazione e per il supporto alle attività del RUP. Per l’anno 2020, anche nel corso dell’esercizio provvisorio, gli enti locali possono dar corso a tutte le attività necessarie per la prosecuzione o l’avvio di interventi di investimento, anche nel caso in cui tali interventi non risultino attualmente previsti negli strumenti programmatori in vigore, che saranno oggetto di integrazione e modifica entro il 30 novembre 2020. Semplificazione affidamenti Al fine di velocizzare la cantierabilità delle opere pubbliche e l’affidamento di servizi essenziali, si chiede per gli anni 2020-2022 l’ampliamento del ricorso all’affidamento diretto e alla procedura negoziata. In particolare:
• consentire gli affidamenti diretti anche senza acquisizione di prevenivi per lavori fino a 100.000 euro;
• consentire la possibilità di affidamento mediante procedura negoziata con richiesta di almeno tre preventivi fino all’importo di 350.000 euro; • consentire la possibilità di affidamento mediante procedura negoziata con richiesta di almeno dieci preventivi per gli appalti di oltre 350.000 euro e fino ad 1 milione di euro e senza obbligo di rotazione degli inviti;
• consentire il ricorso alla procedura negoziata con invito di 15 operatori e aggiudicazione con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e senza obbligo di rotazione degli inviti per gli appalti superiori a 1 milione di euro e fino alla soglia comunitaria;
• in considerazione della necessità di limitare gli spostamenti interregionali al fine di contenere le possibilità di contagio, si chiede l’introduzione di un criterio di territorialità nella scelta degli operatori da invitare per lavori di importo sotto soglia comunitaria: a. fino al 31/12/2020 limitando l’invito agli operatori con sede legale e operativa in Toscana, ove esistenti; b. per gli anni 2021 e 2022 con invito agli operatori con sede legale e operativa in Toscana nella misura di almeno il 50%;
• prevedere la nomina dei Sindaci a Commissari per l’esecuzione delle opere pubbliche più importanti a livello regionale sulla base di un elenco stabilito in sede di Conferenza Città – Stato – Regioni ed approvato con DPCM da emanarsi entro il prossimo 30 maggio.
Semplificazione procedimenti di appalto ed esecuzione dei lavori: Il decreto legge “sblocca cantieri” ha sospeso fino al 31 dicembre 2020 circa 53 norme, alcune con impatto positivo sugli affidamenti di lavori, beni e servizi di Comuni e Città Metropolitane (dati ANCE, IRPET), quali ad esempio l’obbligo di aggregazione per gli affidamenti di lavori, servizi e forniture per tutti i Comuni non capoluogo; l’Albo presso Anac dei componenti le Commissioni Aggiudicatrici; il Sub-appalto; il divieto di utilizzare l’istituto dell’appalto integrato. Si ritiene necessario in questa fase prorogare le misure previste dallo sblocca cantieri almeno fino al 31/12/2022, nelle more di una organica revisione della normativa in tema di appalti. Al fine di facilitare e velocizzare le gare di appalto effettuate con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, si propone di consentire la possibilità di nominare nella commissione esaminatrice delle offerte tecniche ed economiche, dipendenti della stazione appaltante anche nel caso in cui abbiano svolto altra funzione tecnica o amministrativa relativamente al contratto da affidare.
Si chiede di introdurre modifiche mirate ai procedimenti amministrativi di gara e appalto, al fine di di semplificare i procedimenti, eliminando alcune fasi e riducendo i tempi di esecuzione di altre, attraverso l’Inversione della procedura di esame delle offerte con verifica della documentazione amministrativa solo per il soggetto aggiudicatario ed eventualmente il secondo classificato, la riduzione dei tempi per il soccorso istruttorio e la revisione dei meccanismi di verifica dell’offerta anomala.
Per velocizzare la cantierabilità dell’opera, si ritiene necessario ridurre i tempi per la stipula del contratto riducendo il termine attualmente previsto in 35 giorni di stand and still, e prevedendo la possibilità di sottoscrizione del contratto trascorsi 30 giorni dalla richiesta delle certificazioni del possesso dei requisiti dichiarati in sede di gara dall’aggiudicatario, con inserimento del contratto della clausola risolutiva nel caso si accerti successivamente l’inesistenza dei requisiti dichiarati, con pagamento delle prestazioni eventualmente eseguite nel frattempo. Ai fini di garantire la liquidità alle aziende esecutrici, si chiede di prevedere la possibilità di anticipare il pagamento dei SAL rispetto alle scadenze contrattuali computando il valore della prestazione eseguita al momento anche ove non espressamente previsto nel capitolato di gara. Al fine di facilitare l’affidamento di appalti di lavori a quelle micro imprese e piccole imprese che fino ad oggi hanno lavorato prevalentemente nel campo dell’edilizia privata, e quindi non sono in possesso delle certificazioni necessarie per l’esecuzione dei lavori pubblici, si propone di modificare fino alla data del 31.12.2022, il comma 2 dell’art. 60 del D.P.R. 207/2010, lasciando l’obbligatorietà della qualificazione solo per importi superiori a 300.000 euro
Giustizia amministrativa: Si chiedono semplificazioni nei ricorsi alla giustizia amministrativa per i contenziosi sorti in fase di gara, prevedendo una norma per gli anni 2020-2022 limiti la responsabilità contabile e amministrativa del RUP, oggi ritenuta eccessiva rispetto alle esigenze preminenti di speditezza amministrativa ed eviti il blocco alle procedure di appalto in conseguenza dei ricorsi al TAR sulle procedure di gara.
In particolare:
• responsabilità erariale del RUP solo in caso di dolo;
• procedure semplificate e tempi certi (max 30 gg.) per la sentenza del giudice amministrativo in caso di ricorso sui procedimenti di gara. Dopo la sentenza amministrativa di primo grado (se favorevole) la stazione appaltante può procedere alla stipula del contratto senza incorrere in responsabilità. Nel caso in cui la stazione appaltante soccomba successivamente in appello il giudice amministrativo fissa un risarcimento all’appellante in misura stabilita dalla legge senza risoluzione del contratto stipulato con l’aggiudicatario.