Coronavirus. La storia di Massimo Ciani ricoverato al Misericordia
di Alessio Patanè Grosseto: “Ho 70 anni ma non ho mai vissuto un'esperienza così drammatica”. Inizia così l'intervista a Massimo Ciani, grossetano avvocato, scrittore conosciuto in Maremma , e da pochi giorni uscito dal reparto Covid di terapia intensiva dall'ospedale Misericordia di Grosseto dove ancora oggi è ricoverato.
“Nessuno – spiega Massimo ancora particolarmente provato, - si è mai concentrato con efficacia e attenzione sui valori della vita e della morte. Siamo giunti a questo incredibile- continua- appuntamento smarriti e incapaci di reagire con fermezza”.
Massimo dopo giorni in cui aveva la febbre era arrivato in ospedale lo scorso 18 Marzo. Nella struttura adiacente al Misericordia adibita per covid-19 è stato sottoposto al tampone e nell'immediatezza ricoverato nel reparto di terapia intensiva. Per favorire la respirazione per qualche giorno ha tenuto il casco e poi gradualmente le sue condizioni sono migliorate fino al 28 Marzo, dove è stato trasferito in malattie infettive.
Ora, l'avvocato-scrittore sta decisamente meglio ed è lui stesso a condividere insieme a noi le sue emozioni. “Da venti giorni è come se corressi su una sorta di catamarano da gara, ho avuto momenti di disperazione e ho reagito“.
Tutto questo grazie all'equipaggio, un grande equipaggio medici e operatori sanitari, gente giovane e preparata, alcuni sono alle loro prime esperienze, che fanno turni di dodici ore di lavoro con tute, guanti e mascherine senza mai poter mangiare e bere. Giovani che mi danno speranza in un futuro incerto, in una società a lento progressivo invecchiamento questi giovani sono stati una sorpresa incredibile, questo deve darci fiducia.
”Ciani che ha dedicato tante poesie e racconti alla sua Grosseto racchiuse in un libro “La grande guerra sulle tracce di Amedeo” edito da Heimat di Cesare Moroni, ha deciso di collegare la diffusione dell'opera ad un'iniziativa di beneficenza dove per ogni copia venduta, l'editore devolverà cinque euro ad iniziative sociali dirette a sostenere la lotta contro il coronavirus.
Massimo ha ragione “bisogna avere fiducia”. Nei giovani, nella sanità, fare dei sacrifici e combattere insieme questa battaglia perchè non ci sarà mai notte così lunga da impedire al sole di sorgere.