Consorzio di Bonifica Cb6: situazione siccità e irrigazione in Maremma

Grosseto: Una certosina opera di razionalizzazione della risorsa idrica. E’ quello che ha permesso al Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud di garantire finora acqua all’agricoltura della Maremma, anche se senza pioggia a breve il rischio è che la situazione possa peggiorare. 

“Ormai da un mese e mezzo – osserva Massimo Tassi, responsabile area manutenzione di Cb6 – abbiamo messo in campo tutta una serie di azioni necessarie all’ottimizzazione dell’acqua irrigua. Questo ha garantito approvvigionamento alla nostra agricoltura, che sta un po’ meglio rispetto a quella di altri territori”.


Cosa ha fatto finora il Consorzio? “Abbiamo parzializzato la presa – risponde Tassi – ovvero attinto il minimo indispensabile dal nostro impianto irriguo. Significa che la gestione di tutte le saracinesche di rilascio, una trentina lungo la dorsale di distribuzione che va dalla Steccaia a Principina a Mare, 15 chilometri, è razionalizzata e controllata. Così come controllati, più volte al giorno, sono i circa 100 chilometri del nostro impianto per verificare che tutto venga gestito con oculatezza. Il momento, d’altra parte, è drammatico dal punto di vista climatico”.

“Su nostra richiesta – aggiunge il presidente Fabio Bellacchi – il genio civile ha anche intensificato la verifica degli attingimenti sui tratti a monte del fiume Ombrone, per verificare che chi ha concessione per farlo non attinga più di quanto dovrebbe. Finora il nostro fiume, anche grazie agli accorgimenti messi in atto, ha retto: adesso però serve la pioggia. E’ stata poi importante anche l’opera di sensibilizzazione verso le associazioni di categoria, e quindi sugli associati, affinché tutti collaborassero per un utilizzo virtuoso della risorsa idrica. Tutte azioni che in qualche modo ci hanno permesso di arrivare fino ad oggi”.

“La situazione è però estremamente complessa – spiega il direttore generale di Cb6, Fabio Zappalorti – ciò che siamo riusciti a mettere in atto in questa fase di emergenza sono state soluzioni tampone, necessarie per far fronte a una parte dei problemi degli agricoltori. E’ ovvio che guardare oltre l’attuale emergenza significa pensare, anche per la Maremma e la provincia di Siena, a una rete di invasi che possano permettere di accumulare acqua nei periodi di pioggia, per poi utilizzarla in quelli di siccità. Parliamo di impianti a basso impatto ambientale, che garantiscano acqua all’agricoltura quando acqua non c’è. Il cambiamento climatico è già realtà, provare ad affrontarlo con interventi strutturali è l’unica strategia possibile”.