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Come i Piccoli Negozi di Quartiere Rafforzano le Comunità e Aumentano il Valore Immobiliare
I risultati di una indagine SWG per Confcommercio
Grosseto: Gli italiani preferiscono vivere in quartieri dove abbondano gli esercizi di prossimità, poiché questi ultimi non solo rafforzano le comunità, ma fanno anche sentire più sicure le persone e incrementano il valore delle abitazioni. È quanto emerge da un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con SWG nell’ambito del progetto Cities, volto a contrastare la desertificazione commerciale nelle città italiane e a valorizzare le economie di prossimità. Secondo l’indagine, il 64% degli intervistati ritiene che i negozi di prossimità rafforzino le comunità, mentre il 57% afferma che questi esercizi commerciali aumentino il senso di sicurezza. Inoltre, la presenza di negozi nelle vicinanze può far crescere il valore delle abitazioni fino al 26%. La chiusura dei negozi, invece, desta preoccupazione.
“Anche nell’era digitale i negozi di vicinato sono insostituibili: rendono le città più vivibili, più attrattive e più sicure” ha commentato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il quale ha poi aggiunto: “E’ necessario, però, contrastare la desertificazione che sta facendo scomparire molte attività commerciali. Occorre incentivare l’innovazione e sostenere la riqualificazione urbana attraverso un miglior utilizzo dei fondi europei”.
Al presidente nazionale Sangalli fa eco Giulio Gennari, presidente di Confcommercio Grosseto: “I negozi di prossimità rappresentano un presidio di sicurezza e di servizio alla comunità, specialmente per le persone più fragili. L’indagine Swg dimostra che questa affermazione non è frutto di fantasia, ma è la reale percezione delle persone intervistate. Contrastare la desertificazione commerciale è dunque una priorità per garantire la vitalità e la sicurezza dei nostri quartieri. I centri commerciali privati e l’e-commerce non possono sostituire il valore sociale e la cura dello spazio pubblico che i negozi di vicinato assicurano”.
Anche per Gabriella Orlando, direttore Confcommercio Grosseto, “l’indagine realizzata a livello nazionale conferma l’importanza fondamentale dei negozi di prossimità non solo per l’economia locale, ma anche per il tessuto sociale delle nostre città. La loro presenza è un elemento determinante nella scelta del quartiere in cui vivere e contribuisce significativamente al valore degli immobili che, come del resto è facilmente intuibile, si deprezzano se si trovano in mezzo al ‘deserto’, mentre crescono di valore qualora immersi in contesti urbani raccolti e ‘vivi’ perché pieni di servizi a misura d’uomo”.
Secondo l’indagine SWG, la desertificazione commerciale, ovvero la diminuzione o la totale assenza di negozi tradizionali, è una delle cause principali che spinge gli italiani a fare acquisti al di fuori del proprio quartiere. Questo fenomeno è particolarmente percepito per negozi specializzati come quelli di abbigliamento ed elettronica (46%) e per i servizi essenziali come gli alimentari (42%). Solo i servizi per il tempo libero, come bar e ristoranti, mostrano un aumento (43%). L’indagine evidenzia anche l’alto valore sociale attribuito ai negozi di prossimità: il 64% degli intervistati li considera un’occasione di incontro che rafforza l’appartenenza alla comunità, mentre il 59% li vede come un servizio attento alle persone fragili. Inoltre, il 57% degli intervistati li considera un presidio di sicurezza, il 54% una garanzia di cura dello spazio pubblico e il 49% un facilitatore dell’integrazione.
A livello geografico, i fenomeni di desertificazione commerciale sono percepiti maggiormente al Nord (43%) rispetto al Sud (31%). Nelle città di medie dimensioni (tra 100 e 250 mila abitanti), le chiusure sono più avvertite rispetto a quelle di dimensioni minori (tra 30 e 100 mila abitanti). Nei grandi centri, la desertificazione è sinonimo di degrado urbano e riduzione della sicurezza, mentre nei piccoli centri rappresenta soprattutto un rischio di spopolamento e riduzione delle occasioni di socialità. Confcommercio Grosseto ribadisce l’importanza di sostenere i negozi di prossimità e invita le istituzioni locali e i cittadini a collaborare per contrastare la desertificazione commerciale, garantendo così la vitalità dei nostri quartieri e una migliore qualità della vita per tutti.
Seguono le domande e i risultati SWG
La valutazione del luogo in cui si vive: forti le spaccature territoriali tra nord e sud e tra grandi e piccoli centri
Pensi alla città in cui vive. Come la valuta dal punto di vista de...? esprima un giudizio che va da 1 = «pessimo» a 10 = «eccellente»)
Fonte: “Indagine sulla desertificazione commerciale nelle città italiane” Confcommercio-SWG
I contesti prevalenti degli acquisti quotidiani: solo per farmaci e tabacchi l’acquisto avviene prevalentemente negli esercizi vicini alla propria abitazione
Le chiediamo ora di pensare ai suoi acquisti quotidiani. Lei personalmente dove acquista prevalentemente i seguenti prodotti e/o servizi?
Fonte: “Indagine sulla desertificazione commerciale nelle città italiane” Confcommercio-SWG
Indice generale e specifico di desertificazione per area geografica ed ampiezza del comune di residenza
Fonte: “Indagine sulla desertificazione commerciale nelle città italiane” Confcommercio-SWG
Come cambia il valore percepito di un immobile in base alla presenza o meno di esercizi commerciali di prossimità
Pensi ora ad un immobile del valore di 100 mila euro, collocato in una zona tranquilla e mediamente servita. Secondo lei quanto potrebbe valere – a parità di condizioni e metratura – se fosse collocato in una zona… (valori in migliaia di euro)
Fonte: “Indagine sulla desertificazione commerciale nelle città italiane” Confcommercio-SWG
Il ruolo sociale delle attività economiche di quartiere
A suo avviso, oltre alla funzione più propriamente commerciale, quanto le attività economiche di quartiere svolgono le funzioni indicate?
Fonte: “Indagine sulla desertificazione commerciale nelle città italiane” Confcommercio-SWG
Nota metodologica
L’indagine quantitativa è stata condotta mediante interviste online con metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview) su un campione composto da 1204 cittadini italiani tra i 18 e 80 anni rappresentativi della popolazione per genere, età, area geografica e ampiezza comune di residenza. Le interviste sono state somministrate dal 9 al 12 aprile 2024.