Cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria all'Arma dei Carabinieri
Le parole del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna alla cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria all'Arma dei Carabinieri. Vedi foto e video
Grosseto: Stamattina in consiglio comunale al primo punto all'ordine del giorno della seduta c'è stato il conferimento della "Cittadinanza Onoraria" all'Arma dei Carabinieri. Presenti le massime autorità civili e militari della provincia a partire del Prefetto di Grosseto, dottoressa Paola Berardino. Questo il testo del discorso tenuto dal sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna durante la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria.
“Buongiorno, buongiorno a tutti e grazie per essere qui oggi.
Ringrazio i cittadini presenti, le autorità civili e militari, sua eccellenza il prefetto di Grosseto Paola Berardino, il procuratore capo della Repubblica di Grosseto Maria Navarro, il Comandante del Comando provinciale dei Carabinieri Colonnello Giuseppe Adinolfi, che dal 2020 guida, con fierezza, oltre 500 carabinieri della nostra provincia e il presidente del Consiglio comunale Fausto Turbanti.
Fondata nel 1814, l'Arma dei Carabinieri rappresenta uno dei baluardi dell'ordine e della sicurezza pubblica. Sono trascorsi quasi 210 anni e i Carabinieri, con il tempo, entrati nell’immaginario comune come uno degli elementi identitari non solo di uno Stato, ma di un popolo.
Nella sua storia, l'Arma è stata prima protagonista delle guerre d’indipendenza e dell'Unità d'Italia, poi simbolo della lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo, alla mafia e alla corruzione di ogni genere.
Non possiamo, tanto più in una giornata come quella odierna, non ricordare le vicissitudini che i nostri uomini hanno vissuto e che hanno segnato la storia militare del nostro Paese e del mondo.
Il battesimo di fuoco risale al 6 luglio 1815, soltanto un anno dopo l'istituzione dell'Arma, con la battaglia di Grenoble contro i francesi, che segnò il completamento della campagna di riconquista della Savoia.
Negli anni risorgimentali i Carabinieri parteciparono alla Spedizione dei Mille e alla “Breccia di porta pia” del 20 settembre 1870, distinguendosi per il coraggio e la dedizione messi in campo.
Il novecento vide gli uomini dell'Arma protagonisti dei due grandi eventi che hanno segnato per sempre la storia dell’uomo.
Nel primo conflitto mondiale, i Carabinieri seppero distinguersi nel combattimento contro gli austriaci sulle pendici del Podgora. Durante il conflitto rimasero feriti circa 5 mila Carabinieri e ne morirono mille e 400. Ai diversi reparti e ai singoli militari furono conferiti: 1 Croce dell’Ordine Militare d’Italia, 4 Medaglie d’Oro, 304 d’Argento, 831 di Bronzo, 801 Croci di Guerra al Valor Militare e migliaia di encomi solenni.
Il 5 giugno 1920, per il complesso delle operazioni svolte nella I Guerra Mondiale, la Bandiera dell’Arma fu insignita della prima Medaglia d’Oro al Valor Militar, con queste motivazioni: “Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla vittoria delle Armi d’Italia”.
Da allora, la data del 5 giugno è stata scelta per celebrare l’anniversario della fondazione dell’Arma.
Il secondo conflitto mondiale vide impegnati su più fronti oltre 50 mila uomini.
Alla fine della guerra si contarono 4.618 caduti, 15.124 feriti e 578 dispersi. Di questi, 2.735 perirono durante la Resistenza e la Lotta di Liberazione, mentre altri 6.521 restarono feriti.
Per il contributo dato alla Resistenza, il 2 giugno 1984 alla bandiera dell'Arma dei Carabinieri venne concessa la terza medaglia d'oro al valor militare. Necessario è ricordare come proprio ad una vittima di quegli atroci giorni, il sottotenente Luigi Canzanelli, sia intitolata dal 1946 la caserma del distretto militare di Grosseto, in piazza Lamarmora, oggisede del Comando provinciale dei Carabinieri.
Oggi, la difesa della Libertà e dei diritti umani vede i militari dell’Arma impegnati in diverse nazioni del mondo a sostegno delle popolazioni più deboli.
Nel rispetto dei caduti che, nei 2 secoli di storia dell'Arma, hanno combattuto per il difendere il nostro Paese desidero esprimere il mio più profondo omaggio.
In duecento anni molte cose sono fortemente cambiate, ma non i simboli e i valori istituzionali di cui si fanno detentori.
“I Carabinieri, rimanendo fedeli alla loro missione, condividono la loro vita, le attività, la cultura della comunità in cui operano, ne avvertono le difficoltà ed i timori, ne sostengono le speranze e i progetti. Questo status di cittadini guida l'impegno quotidiano dei Carabinieri nella tutela dei diritti inviolabili della persona così come nel garantire i diritti di libertà, dalla libertà di manifestazione del pensiero alla libertà di riunione, alla libertà d'impresa. Il vincolo di cittadinanza, che fa dell'Arma dei Carabinieri carne viva del tessuto sociale, si è mostrato in tutta la sua forza anche durante l'emergenza della pandemia quando ha protetto la nostra comunità garantendo il rispetto delle norme sanitarie, ma anche e soprattutto facendosi prossima accanto a comunità smarrite, ai deboli, agli anziani e alle famiglie che, già in difficoltà, l'emergenza ha spinto ai margini”.
Per queste motivazioni, lo scorso 23 marzo, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità da parte di tutte le forze politiche, il conferimento della cittadinanza onoraria e civica benemerenza all'Arma dei Carabinieri, che oggi siamo qui a celebrare. La ricorrenza di oggi sia dunque da monito nel ricordarci ed omaggiare quotidianamente i nostri militari che operano in contesti internazionali difficili.
All’Arma dei Carabinieri va oggi il mio personale ringraziamento per il quotidiano impegno a difesa e tutela dei cittadini. Un impegno di cui spesso non ci accorgiamo, silenzioso, ma costante. Grazie per ciò che fate e rappresentate per la nostra Italia, uomini e donne portatori di quei valori che hanno fatto del nostro Paese esempio in tutto il mondo ed oggi sempre più minacciati dalla società contemporanea", Antonfrancesco Vivarelli Colonna, Sindaco di Grosseto.