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Castiglione della Pescaia. L'opposizione: "Quando il rispetto sparisce e la trasparenza viene evitata"
Castiglione della Pescaia: «Nel Consiglio Comunale del 30 giugno abbiamo posto un’interrogazione semplice e diretta: dopo la frase apparsa su Facebook e firmata dall’assessora Mucciarini — “sono str…”, scritta sotto un post dell’opposizione — volevamo sapere se il resto dell’Amministrazione si riconosceva in quelle parole. Non si trattava di una provocazione, ma di una richiesta legittima, avanzata nel rispetto delle regole istituzionali». Così i gruppi di opposizione in una nota a firma dei consiglieri Cesario, Giannotti, Iavarone e Mazzini.
«Abbiamo chiesto – prosegue la nota - che ogni componente della maggioranza, a partire dal sindaco fino ai consiglieri, si esprimesse pubblicamente in aula. È un diritto che spetta all’opposizione, ma soprattutto è un dovere per chi ricopre un ruolo pubblico: dire chiaramente come la pensa, senza ambiguità. La risposta è arrivata da una sola voce: quella del capogruppo di maggioranza. Ha parlato per tutti, spiegando che si era trattato di un errore tecnico e che la frase non era rivolta all’opposizione. Tuttavia, il contesto è evidente: quelle parole erano scritte sotto un post pubblico dell’opposizione, visibile a tutti. E da parte dell’assessora, ancora oggi, non è arrivata alcuna smentita né una semplice parola di scuse».
«Quando in aula abbiamo ricordato che è stata depositata una denuncia-querela presso la Procura per verificare l’eventuale rilevanza penale della vicenda - commentano i consiglieri di opposizione -, la posizione della maggioranza è cambiata. Il capogruppo ha dichiarato che, a quel punto, non avremmo più potuto pretendere dichiarazioni individuali dai membri della maggioranza. Prendiamo atto della scelta della maggioranza di non rilasciare dichiarazioni individuali. Riconosciamo pienamente il diritto, per chi lo ritenga opportuno, di avvalersi di questa prerogativa. Ma riteniamo altrettanto legittimo sottolineare che, in un contesto politico e istituzionale, il confronto aperto e trasparente resta un valore irrinunciabile, soprattutto quando si è chiamati a rispondere pubblicamente del proprio operato».
«Per quanto ci riguarda - incalzano in consiglieri comunali -, l’interrogazione non è stata soddisfatta. La responsabilità politica resta pienamente in campo. Per quanto riguarda eventuali responsabilità di altro tipo, anche eventualmente condivise da tutta la maggioranza, sarà a questo punto la magistratura, nella quale riponiamo totale fiducia, a pronunciarsi in merito. Per questo motivo ci rivolgeremo al Segretario Comunale, affinché valuti la correttezza dei comportamenti tenuti in aula e ci indichi i prossimi passi da compiere, nel rispetto delle regole e delle prerogative consiliari. Valuteremo inoltre una segnalazione al Prefetto, perché quanto accaduto non resti senza un’attenta valutazione istituzionale».
«La trasparenza non è una concessione. È il fondamento stesso del mandato elettivo. E chi sceglie di servire le istituzioni non può tirarsi indietro proprio nel momento in cui dovrebbe mostrare serietà, rispetto e responsabilità. Curioso come spesso si faccia grande sfoggio di parole forti e giudizi netti quando si commenta sui social o sulla stampa ma poi, quando si è chiamati a parlare in aula e quelle parole devono essere verbalizzate, il tono cambi improvvisamente. È come se l’inchiostro del verbale avesse un effetto dissuasivo. Un silenzio calcolato, che dice molto più di quanto si voglia far credere», concludono i consiglieri Cesario, Giannotti, Iavarone e Mazzini.