Bookmaker registrati all’Estero: sono sicuri per i giocatori italiani?
Molti giocatori si interrogano sulle proprie possibilità di gioco e libertà online. Gli appassionati di gambling italiani infatti devono sempre fare riferimento al gioco protetto e tutelato dalle norme vigenti sul nostro territorio. Ma come sappiamo ci sono anche moltissime piattaforme estere che sono dotate di licenze internazionali e permettono di depositare le somme piccole. E qui la domanda sorge spontanea: è possibile per un giocatore italiano connettersi e scommettere con versamento minimo 1 euro oppure ci sono delle precise restrizioni da rispettare? Mettiti comodo perché cercheremo di seguito di rispondere a questa domanda!
Cosa bisogna sapere sulle piattaforme di gioco online
Diciamo subito una cosa: il gioco d’azzardo è considerato legale e sicuro tutte quelle volte in cui è lo Stato a dare il via libera. E questo avviene in Italia secondo 2 strade ben precise:
- Quando un operatore ottiene il consenso dell’ADM (ex AAMS) per operare e lavorare sul territorio nel rispetto di normative severe e requisiti precisi;
- Nel caso in cui il gioco sia gestito da privati che sono stati autorizzati dallo Stato, come nel caso dei casinò terrestri di Sanremo, Venezia e Campione d’Italia per esempio.
Il gioco d’azzardo su piattaforme estere invece potrà rappresentare reato non solo per un operatore ma anche per il giocatore. Ma è qui che scatta il conflitto: le piattaforme straniere con licenza non sono illegali, ma rispettano le regolamentazioni attive al di fuori dei confini Italiani. Hanno una loro sicurezza, condizioni vantaggiose ma fanno riferimento quindi alle regole di un’altra giurisdizione.
Quindi una piattaforma estera è considerata valida solo se gestita, organizzata o autorizzata dalla legge italiana.
Se non si può giocare perché sono così ricercati i bookmaker non AAMS?
I giocatori italiani, inutile negarlo, si affidano a queste piattaforme dotate di licenza internazionale ma perché continuano se non è possibile? La risposta è servita: si è attratti da buon casino marketing e da offerte e bonus che i bookmakers mettono a disposizione, soprattutto perché sono più allettanti rispetto a quelli degli operatori italiani in più offrono dei depositi veramente bassi, che permette provare più piattaforme online.
Ed è qui che scatta il conflitto, capace di mettere in mostra il vero “talento” italiano: quello della non scelta! Abbiamo quindi fatto un quadro chiaro sulla situazione italiana, ma nonostante ciò tutto continua a procedere perché si è scelto di non scegliere. Ciò vuol dire che i bookmakers che operano all’estero non sono vietati, possono regolarmente essere raggiunti e si usano le loro piattaforme con licenza estera. Di base tutto ciò che ci viene detto è: è sconsigliato usare queste piattaforme per giocare, meglio quelle italiane.
C’è eventualmente da gestire il discorso vincite, poiché le eventuali entrate devono essere dichiarate all’Agenzia delle Entrate e se le vincite arrivano da su siti esteri non autorizzati scatta lo step successivo. Quale? I Monopoli di Stato possono tassare per intero la somma ricevuta. Cosa che non accade con questi termini sulle vincite generate in Italia, che non solo non vanno dichiarate ma le tasse vengono versate alla fonte.
I siti oscurati
I bookmaker che non hanno licenza ADM e permettono ricariche basse possono essere quindi oscurati in Italia, e ripetiamo che accade anche se hanno una regolare licenza con l’Autorità di un altro Paese. Il rischio è che tali siti non siano quindi visibili nel Bel Paese, una scelta che permette di censurare migliaia di siti di scommesse stranieri, proprio per spingere i giocatori a non ricercarli per preferire così tutto ciò che è il mercato italiano a offrire. Ma, senza prenderci in giro, sappiamo che ci sono dei modi per aggirare l’ostacolo e riuscire quindi a proseguire per la propria strada.
Ognuno compie in libertà le proprie scelte e si assume le sue responsabilità sempre, ma vogliamo ricordare ancora una volta che le vincite sulle scommesse sportive che si effettuano su siti esteri sono tassate. Sarà il giocatore a dover annualmente dichiarare quanto ricevuto!