Biennale dello Scarto, inaugurata "Il fiore della vita" di Lacquaniti

Sabato 6 agosto, alle ore 18 e 30

Vetulonia: E' stata inaugurata l’opera di Rodolfo Lacquaniti “Il fiore della vita”, nuova tappa della Biennale dello Scarto nel comune di Castiglione della Pescaia. All’evento sono intervenuti l’artista, gli assessori del Comune di Castiglione della Pescaia Susanna Lorenzini e Walter Massetti, il funzionario Maria Elena Canu. Presente inoltre Roberta Pieraccioli, coordinatrice della Rete dei Musei di Maremma.


La Biennale dello Scarto in Maremma è una mostra diffusa che abbraccia i comuni di Grosseto e Castiglione della Pescaia, dove sono state collocate installazioni giganti, realizzate dall’artista Lacquaniti con materiale riciclato e dislocate in suggestive location. Le opere dialogano con il paesaggio naturale e urbano per aiutarci a riflettere sulla tematica ambientale come focus del progetto.

“L’arte è un potente mezzo per parlare all’uomo di ecologia e ambiente – afferma Rodolfo Lacquaniti- con la Biennale dello Scarto uniremo in un unico racconto tutta la meraviglia della Maremma, la sua storia millenaria, i siti archeologici, i personaggi, i musei, i parchi minerari e la natura e parleremo di quanto sia importante impegnarsi affinché questa bellezza incontaminata possa essere difesa”.

“Il Comune di Castiglione della Pescaia ha sostenuto e accolto con interesse il progetto di Lacquaniti sin dall’inizio – afferma Susanna Lorenzini, assessore comunale al Turismo – nella convinzione che sia importante mantenere alta l’attenzione sulla tematica ambientale. Farlo attraverso l’arte e con un artista come Rodolfo Lacquaniti che da anni opera nel nostro comune, dove ha realizzato il meraviglioso giardino d’arte ‘Viaggio di Ritorno’ è una doppia soddisfazione”.

“L’opera Il fiore della vita di Lacquaniti è stata collocata nella città dei morti di Vetulonia- spiega Simona Rafanelli, direttrice del museo civico di Vetulonia – dove sono sepolti i grandi principi del periodo di maggior splendore della civiltà etrusca, il settimo secolo avanti cristo. Una scelta che ha prima di tutto un valore semantico: gli etruschi credevano in una vita ultraterrena dopo la morte del corpo e quindi il fiore della vita rappresenta la rinascita. E poi c’è un collegamento iconografico: l’artista ha creato l’opera ispirandosi al grande fiore a stella che si trova sullo scudo rotondo del guerriero, rappresentato sulla famosa stele funeraria di Auvele Felùske conservata nel nostro museo.”

Nella foto di gruppo da sinistra: l'assessore Walter Massetti, Maria Elena Canu, l'assessore Susanna Lorenzini, Roberta Pieraccioli e Rodolfo Lacquaniti.