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Beni culturali: risorse per valorizzare patrimonio toscano
Sì a maggioranza alla legge che stanzia 2milioni e 460mila euro per Archivio Alinari, Fondazione Guido d'Arezzo e Istituto nazionale sul Rinascimento di Firenze. Firenze: Archivio Alinari, Fondazione Guido d'Arezzo e Istituto nazionale sul Rinascimento di Firenze saranno oggetto di interventi regionali per un ammontare di 2milioni 460mila euro nelle annualità 2020-2022.
Lo prevede la nuova legge approvata a maggioranza dal Consiglio regionale e illustrata in Aula dal presidente della commissione Sviluppo economico Gianni Anselmi (Pd). “L'intervento normativo – ha detto Anselmi - intende valorizzare il patrimonio culturale della Toscana e dare continuità alle strategie già avviate in tema di sviluppo del patrimonio storico e artistico”.
Per l'Archivio fotografico Alinari, tra i più grandi al mondo e di recente acquisizione da parte della Regione, si assicura la copertura di 60mila euro, a valere sul 2021 e 2022, degli oneri derivanti dalla costituzione della Fondazione che dovrà gestirlo. Per il 2020 sono già stati stanziati 50mila euro. Si prevede un ulteriore stanziamento di 50mila euro sul 2020 e di 180mila sul 2021 a copertura delle spese per le sedi e la conservazione del patrimonio. “La Regione – ha affermato Anselmi - ha stabilito di acquisire questo patrimonio per garantirne la conservazione, la valorizzazione e la fruibilità per il pubblico”.
“Trasformare la casa dell’oro di Arezzo da centro espositivo a museo – ha affermato Anselmi - per la Fondazione Guido d'Arezzo e in particolare, per la gestione della collezione 'Oro d'autore' di recente acquisizione da parte della Regione, si prevede lo stanziamento di un contributo pari a 200mila euro l'anno per il 2020 e il 2021”. Le risorse sono concesse previa definizione dei rapporti tra la Fondazione e la Regione, subentrata nella proprietà della collezione e dopo la stipula di uno specifico accordo che disciplini il percorso di accreditamento del Museo dell’Oro nel quadro del sistema museale nazionale.
Il terzo intervento che concerne questo provvedimento riguarda il contributo straordinario a favore dell'Istituto nazionale di studi sul Rinascimento di Firenze “un progetto – ha detto Anselmi - finalizzato a promuovere in Europa l’immagine della Toscana con riferimento all’Umanesimo e il Rinascimento. La Regione contribuisce coprendo l’80 per cento dei costi complessivi con 630mila euro ripartito nel 2020 per 130mila euro, per 250 mila euro rispettivamente nel 2021 e 2022”. Tali risorse serviranno allo sviluppo di un’enciclopedia, cartacea e digitale, proposta dallo stesso Istituto, di tutte le grandi opere del Rinascimento letterarie, filosofiche, artistiche, con particolare riferimento alla Toscana. Il progetto porterà alla realizzazione di quattro volumi, alla costruzione di un sito, tradotto almeno in inglese, per la consultazione di tutto il materiale e la possibilità di creare itinerari geografici e culturali.
Astensione da parte di Luciana Bartolini (Lega) “riteniamo – ha detto la consigliera regionale - che la cultura sia importante e che abbia pagato un prezzo altissimo nel periodo Covid-19. Il nostro voto sarebbe stato positivo prima dell’emergenza, ma adesso ci sembra che questi interventi siano troppo onerosi”.
Voto contrario a malincuore dal vicepresidente Marco Stella (Forza Italia) “perché credo che la cultura vada sostenuta anche all’interno dei bilanci ma oggi ci troviamo a votare una delibera pensata, costruita e redatta prima dell’emergenza sanitaria ed economica”. ”Mi sento in imbarazzo di fronte ad un atto che destina 2milioni e 460mila euro solo a tre istituti.” “È inaccettabile il sostegno a tre fondazioni culturali in un momento di dura crisi economica, perché non ricomprendiamo tutti gli interventi finanziari a sostegno di tutta la cultura come elemento trainante e fondamentale del nostro territorio”.
Il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra, Tommaso Fattori, ha espresso voto favorevole. “Dobbiamo – ha detto il capogruppo - fare battaglia per aumentare la spesa e diminuire i vincoli di bilancio, per fare politiche di sostegno a tutta la cultura, non con interventi a pioggia, ma mirati”. Inoltre, ha aggiunto “mi pare che portare a termine dei percorsi iniziati nella fase pre-Covid sia un fatto positivo e un merito”. “Un Paese civile deve saper investire sulla ricerca, gamba fondamentale della cultura”.
“Dobbiamo decidere se investire in cultura sia strategico oppure no – è intervenuto Massimo Baldi (Italia Viva), esprimendo voto favorevole – . Noi pensiamo che lo sia. La chiara fama, la grandezza di queste realtà e il numero di operatori professionali e specializzati che lavorano in queste strutture ci fa pensare che questi interventi siano da approvare”. Questo atto, secondo Baldi è “da approvare sia perché cultura è una spesa strategica sia perché questi interventi danno risalto alla qualità”.
Roberto Salvini (gruppo misto) ha espresso voto contrario. “È vero che la cultura è strategica per la Toscana, ma è anche vero che stiamo attraversando una crisi forte. Ci troviamo di fronte ad aziende che chiudono, ad un aumento della disoccupazione, ad una ‘non ripartenza’ del terziario e alla crescente povertà delle famiglie”.
“Il sostegno a questo tipo di iniziative – ha detto Paolo Bambagioni (Pd) - è quello che qualifica il lavoro della pubblica amministrazione. Se questo ruolo non viene svolto da un’istituzione pubblica si rischia la dispersione di un patrimonio importante”. “I nostri imprenditori – ha aggiunto il consigliere regionale - non vogliono la mancetta dalla Regione, ma si attendono che la Regione faccia quello che è nelle sue competenze come realizzare investimenti strutturali o semplificare la burocrazia. Revisionare le leggi regionali e sforbiciarle, questa è la risposta nelle nostre competenze”.
Serena Spinelli (gruppo misto) ha espresso voto favorevole “la cultura è parte del modello di sviluppo economico sul quale vogliamo investire”. “Il mondo della cultura – ha aggiunto – è fatto di luoghi di lavoro ad alta specializzazione ed esperienze, con persone, volti, storie, ambizioni e soprattutto una forte capacità di creare comunità”. “La cultura mette a disposizione delle persone gli spazi belli”. “Diamo alle famiglie – ha concluso - una risposta di sistema rispetto ai loro bisogni. Penso si possa concepire un modello di comunità partecipante che dia promozione culturale e offra i luoghi della città”.
Il capogruppo di Forza Italia, Maurizio Marchetti, ha annunciato voto di astensione. “Siamo in attesa – ha detto - di vedere un provvedimento pesante in Aula per i problemi causati dall’emergenza sanitaria. Dovrebbe esserci una sorta di priorità”. “Sono dell’avviso che le iniziative legate alla cultura sono fondamentali, sono d’accordo sul valore mondiale della fondazione Alinari e stessa cosa per fondazione Guido d’Arezzo e anche per l’Istituto su studi rinascimento”. Marchetti ha dichiarato che questo provvedimento nel momento pre-Covid avrebbe trovato condivisione in Aula, “oggi ci pone in queste contraddizioni e nella necessità di aspettare provvedimento al di fuori delle classiche ordinanze”.
A chiudere il dibattito, Anselmi ha rbadito la necessità di provvedimenti come questo, “anche nel momento post-Covid. Non credo ci si debba soffermare sulla valutazione dell’impegno finanziario, ma sul fatto che questa misura adesso serve ancor di più, perché si interviene sull’infrastrutturazione culturale, in modo strutturale e non episodico”.