Assemblea con gli assegnatari delle case popolari dell’area sud

Orbetello (8 giugno), Follonica (10 giugno) e Grosseto (16 giugno). Sono le prime tre tappe del percorso di mobilitazione del Sunia (sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari) per chiedere l'approvazione di una nuova legge quadro sull'edilizia residenziale pubblica, e dare finalmente una risposta al problema dell'emergenza abitativa anche nella nostra provincia.

Orbetello: Il primo appuntamento è giovedì 8 giugno a Orbetello, alle 16 nella sala dell'oratorio di Sant'Antonio, in via Dante 21. L’iniziativa è promossa dal Sunia, insieme allo Spi Cgil, rappresentato dal segretario Erio Giovannelli, con le conclusioni affidate alla segretaria generale della Cgil, Monica Pagni.


«Oltre a chiamare a raccolta gli assegnatari degli appartamenti pubblici - spiega il segretario del Sunia maremmano, Antonio Terribile - abbiamo ritenuto opportuno invitare i sindaci di Orbetello, Monte Argentario, Capalbio, Isola del Giglio, Magliano, Manciano, Pitigliano e Sorano, insieme al Cda dell'Edilizia provinciale grossetana (Epg), proprio per sottolineare l'importanza del tema dell'housing sociale. Insieme alle altre associazioni di rappresentanza degli assegnatari di Cisl e Uil siamo decisi a tenere viva l'attenzione dell'opinione pubblica sul tema dell'edilizia residenziale pubblica (Erp), che per troppi anni è stato tralasciato da chi ha avuto e attualmente ha responsabilità di governo. Come testimoniano l'azzeramento del fondo integrativo per gli affitti, quello per le morosità incolpevoli e di ogni investimento per incrementare gli alloggi pubblici. La nostra mobilitazione non si fermerà fino a quando non porteremo a casa i risultati che ci siamo prefissi. Per questo mi auguro che gli assegnatari partecipino in gran numero alle nostre assemblee, per sostenere la nostra iniziativa».

Con la legge costituzionale 3/2000 alle Regioni furono trasferite le competenze in materia di edilizia residenziale pubblica, con l’obiettivo di dare una risposta ai bisogni della casa e alla richiesta di riqualificazione che veniva dal territorio. Ma una volta trasferite le competenze, non ha più finanziato in modo continuativo l'edilizia pubblica e di conseguenza anche le Regioni.

«Con una nuova la legge quadro – conclude Terribile – chiediamo di definire che gli ex Iacp enti strumentali non economici della Regione ed unico gestore del patrimonio di edilizia pubblica regionale. Che non corrispondano l'Imu ai Comuni come le società immobiliari. La corretta applicazione della legge 80/2014 nella parte riguardante la vendita degli alloggi, per un riutilizzo dei proventi per la manutenzione degli alloggi riqualificandoli senza consumo di nuovo suolo. Finanziamenti costanti per un piano casa nazionale di edilizia pubblica, per famiglie, giovani, anziani autosufficienti e non, immigrati e per la mobilità lavorativa. Nuovi parametri per l’Isee sia per l'accesso che per la permanenza negli alloggi di edilizia residenziale pubblica».