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Appello del PCI per la Venator
Il PCI sezione territoriale delle Colline Metallifere, Federazione provinciale di Grosseto, Federazione regionale della Toscana fa appello a forze politiche ed istituzioni per la situazione Venator di Scarlino
Grosseto: In relazione alla situazione che si registra alla Venator, dove sono a rischio attività produttive importanti per il territorio e, conseguentemente, numerosi posti di lavoro della Società stessa e delle imprese dell’indotto, considerando la situazione indefinita e i tempi ristretti con la quale si dovrà addivenire ad una soluzione che consenta di tutelare occupazione, ambiente e salute dei cittadini; rilevato come gli impegni, seppur generici, assunti durante la campagna elettorale dai vari candidati al Parlamento, nonché dalle istituzioni locali, devono avere un segnale di continuità e forte determinazione rispetto all’azione politica e istituzionale «questo Partito - si legge nella nota a firma di Marco Barzanti, Luciano Fedeli e Daniele Gasperi - fa appello ai soggetti politici e istituzionali affinché venga dato seguito all’azione di forte pressione nei confronti dell’azienda che porti al blocco dei licenziamenti annunciati e chiede che venga convocato a cura dei soggetti in indirizzo un incontro pubblico con la partecipazione delle OOSS che analizzi lo stato delle cose e proponga un percorso chiaro che obblighi l’azienda a riaprire la trattativa. bloccare i licenziamenti in programma e ponga le basi per proposte progettuali sul futuro dell’attività industriale.
Questo al fine di evitare di continuare nelle politiche di rinvio nella trattazione e definizione del problema che ormai da decenni si trascina.
La responsabilità politico–istituzionale e sociale non si può limitare ai soli confronti–scontri, annunci che ciclicamente si ripetono ma necessita di soluzione operative che diano certezze a lavoratori e cittadini sul futuro del comparto industriale della piana di Scarlino nel rispetto, come detto, di ambiente e salute pubblica che non possono essere non ritenute prioritarie come i livelli occupazionali».