Nel 2021 raggiunti risultati straordinari al Meyer di Firenze

Cresce il numero degli interventi eseguiti con innovative tecniche bloodless anche su minori Firenze: Da sempre istituzione all’avanguardia per la cura dell’infanzia, l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze nel 2021 ha dimostrato la sua eccellenza anche nel campo della chirurgia senza sangue. Questo, oltre a sancire una notevole attenzione all’innovazione, conferma il desiderio della struttura di rispettare le volontà anche dei pazienti minori definiti “maturi”, che sono in grado di intendere e di volere e quindi di esprimere le proprie preferenze anche in merito ai trattamenti sanitari.

Due, in particolare, i casi che hanno beneficiato di interventi salvavita eseguiti con avanzati dispositivi medici e tecniche bloodless (senza sangue) dall’équipe del Dott. Lorenzo Genitori (Direttore del Reparto Neurochirurgia).

A marzo un quindicenne testimone di Geova della provincia di Bergamo, affetto da una grave forma di epilessia focale farmacoresistente, è stato ricoverato al Meyer, che ha adottato una procedura sanitaria nel rispetto delle sue volontà e di quelle della famiglia. Il Dott. Genitori ha eseguito con successo un intervento alla testa mininvasivo (termocoagulazione laser interstiziale con sistema Visualase Medtronic) che riducendo drasticamente il sanguinamento ha permesso di evitare le emotrasfusioni e le conseguenti complicazioni nella degenza post-operatoria. Il paziente è stato dimesso pochi giorni dopo l’intervento. Oggi conduce una vita normale. A giugno un altro giovane testimone di Geova di 13 anni, proveniente dalla provincia di Lucca, è stato invece salvato da un tumore cerebrale posizionato nella zona del cervelletto. A distanza di poco tempo, il ragazzo ha subìto due delicatissimi interventi chirurgici che grazie alla competenza e alla professionalità dell’équipe del Dott. Genitori, sono stati eseguite con successo senza sangue, nonostante il tredicenne fosse affetto anche da un deficit del fattore IX della coagulazione.

Il Dott. Genitori spiega la complessità e le strategie messe in atto in questo tipo di interventi: “Il primo è un intervento robotico estremamente complesso, il secondo è preceduto da un intervento endoscopico mini invasivo. La soluzione per operare senza sangue è nella mini invasività. Il rischio di emorragia è sempre presente in tutti gli interventi neurochirurgici e in età pediatrica la situazione è più difficile. Tuttavia, in armonia con il protocollo del Patient Blood Management raccomandato dal Ministero della Salute, facciamo il possibile per adottare tutte le precauzioni atte a limitare l’uso del sangue e così limitare anche di fatto i rischi di emorragia insiti nelle procedure. Oggigiorno la chirurgia senza sangue non è più una rarità ma è sicuramente una valida opzione anche per i minori ed è ciò che cerchiamo di fare in tutti i pazienti”.

La medicina bloodless è sempre più diffusa tra le strutture ospedaliere d’eccellenza ed è in linea col Patient Blood Management (PBM) promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute. Recenti studi scientifici alla base del PBM dimostrano infatti che le strategie mediche alternative alle emotrasfusioni producono migliori risultati clinici e implicano un tasso di mortalità inferiore. Diversamente da quanto si possa pensare, cresce il numero dei pazienti che oggi rifiutano le emotrasfusioni anche per motivi non religiosi e quello dei medici che limitano sempre di più l’uso del sangue. In Italia sono già oltre 5.000 i medici che attuano con successo programmi di Patient Blood Management applicando nelle strutture sanitarie in cui operano avanzate tecniche bloodless.