Progetto Pass e cure odontoiatriche speciali: un percorso dedicato per la salute delle persone con disabilità

Grosseto: Sempre più persone con disabilità accedono alle cure attraverso il programma PASS (Percorsi Assistenziali per i Soggetti con bisogni Speciali), progetto della Regione Toscana, primo in Italia, adottato anche nella Asl Toscana sud est. 

E' stata effettuata ieri all'ospedale Misericordia di Grosseto, la presa in carico di un quattordicenne della zona, affetto da disabilità, che nell'ambito del PASS ha potuto eseguire una serie di accertamenti multidisciplinari nella stessa occasione.

Nella maggior parte dei casi, le persone con gravi disabilità, specialmente cognitive, sono “non collaboranti”, ciò significa che sottoporsi a visite ed esami può essere per loro fonte di forte stress e risultare anche di difficile gestione per gli operatori sanitari. Per ovviare a questi disagi, grazie a un team di professionisti, appositamente formati, e a un percorso ambulatoriale predefinito, il ragazzo in un unico accesso ha potuto eseguire elettrocardiogramma, esami del sangue, visita otorinolaringoiatrica e dermatologica, comprese cure odontoiatriche in narcosi.

Infatti, soprattutto per gli interventi odontoiatrici che richiedono più tempo e potrebbero anche causare dolore, è possibile fare ricorso alla sedazione che evita ai pazienti non collaboranti di vivere le cure con paura e tensione.

In tal modo gli specialisti dell’équipe dell’Odontoiatria “Special needs”, coordinata dalla dottoressa Alessandra Romagnoli, hanno potuto effettuare un'attenta valutazione del cavo orale, per poi procedere con la pulizia dentale e due otturazioni, prestazioni che il giovane paziente non avrebbe tollerato da sveglio. 

“Anche il servizio odontoiatrico dedicato alle persone con bisogni speciali fa parte del PASS, insieme alle altre specialistiche – spiega Romagnoli -  L'obiettivo è quello di favorire un accesso più facile ed equo ai servizi sanitari andando incontro alle esigenze specifiche di salute dei pazienti con disabilità e più in generale dei pazienti cosiddetti 'fragili'. Adeguando l'offerta sanitaria, si avvicinano le cure ai pazienti che trovano una risposta personalizzata e di qualità.

Questo è possibile grazie a personale con adeguata formazione e con competenze specifiche indispensabili e anche grazie al supporto delle associazioni per la disabilità che promuovono la conoscenza del servizio attraverso la loro attività. In particolare, a Grosseto è nata una stretta collaborazione con la Fondazione Il Sole che ringrazio per il sostegno e l'impegno dimostrato. Desidero inoltre ringraziare il Coeso Sds di Grosseto, nella figura del suo direttore, Fabrizio Boldrini, che sensibile ai bisogni dei pazienti più vulnerabili e sempre presente a fianco della Asl, ha donato all'ambulatorio odontoiatrico uno strumento per l'ablazione del tartaro, con caratteristiche tecniche specifiche per la cura dei pazienti non collaboranti”. 

“L'attivazione del servizio di odontoiatria dedicato alle persone con disabilità 'non collaboranti' è sempre stato uno degli obiettivi dell’Associazione Grossetana Genitori di Bambini Portatori di Handicap (AGGBPH) della Fondazione Il Sole. E adesso è ormai un servizio avviato e perfettamente funzionante grazie all'Odontoiatria della Asl Toscana sud est che ha raggiunto un livello di vera eccellenza a Grosseto – dichiara Marco Scandroglio, presidente dell'associazione  – La collaborazione con la Asl, che nel tempo è divenuta sempre più stretta ed efficace, è per noi preziosa e il nostro impegno resterà costante nel diffondere e promuovere i servizi di questo genere che possono aiutare le famiglie con figli disabili a orientarsi nei percorsi di cura”.

“PASS è un progetto innovativo di forte interesse regionale che prevede ulteriori sviluppi futuri – spiega Lia Simonetti, direttore Servizi Sociali Asl Toscana sud est – Alla Conferenza regionale sulla disabilità di ieri si è parlato anche di questo servizio e dei vantaggi offerti. Anche se ci sono margini di miglioramento, il progetto è stato molto apprezzato dai familiari di alcuni pazienti con disabilità che hanno manifestato soddisfazione per la possibilità di accesso multidisciplinare alle cure e le attenzioni particolari ricevute”.