FDI, conferenza nazionale politiche antidroga del 27 e 28 novembre

"La Dadone esclude i rappresentanti delle comunità terapeutiche e dei servizi impegnati nella lotta alle droghe".

Firenze: "Siamo veramente all’assurdo - è quanto dichiarano Simonetta Baccetti, responsabile regionale del Dipartimento Dipendenze e terzo settore, e Fabrizio Rossi, coordinatore regionale. L’esclusione dalla conferenza nazionale sulle politiche antidroga del 27 e 28 novembre dei membri delle comunità terapeutiche del privato sociale e dei rappresentanti dei servizi impegnati nella lotta alle droghe è una mancanza che non passa inosservata, almeno per Fratelli d’Italia. La situazione in Toscana e nel resto del nostro Paese non è delle più rosee: la più grande piazza di spaccio in rete è diventato il dark web e il business della droga in Italia ha un valore stimato in di 16,2 miliardi di euro (dati della relazione al Parlamento del 2021) di cui il 40% riguarda la cannabis e il 32% la cocaina".

"Come afferma l’Onorevole Maria Teresa Bellucci, responsabile nazionale del dipartimento dipendenze e terzo settore e Capogruppo in commissione Affari sociali alla Camera “Le giustificazioni rilasciate alla stampa dal Ministro Dadone rispetto all'aver relegato ai margini i rappresentanti delle comunità terapeutiche alla 'Conferenza Nazionale sulle droghe' sono una chiara ammissione di colpa. La ministra fugge dalle proprie mancanze, tirando in ballo fumosi 'problemi organizzativi ed esigenze istituzionali' che 'non consentono far salire sul palco per un confronto il mondo del privato sociale e dei servizi, una giustificazione che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia per la sua assurdità".  L’Onorevole Bellucci continua, "Due - riprende - sono le cose: o Dadone è totalmente incapace di organizzare un evento che rientra nell'esercizio della delega per le politiche antidroga, oppure ha deciso scientemente di escludere dalla presenza una parte delle realtà protagoniste nel combattere ogni giorno per recuperare e reinserire socialmente le persone con dipendenze patologiche, troppo spesso non adeguatamente sostenute dalle istituzioni".

"È un grave errore tagliare fuori i protagonisti della battaglia contro le dipendenze patologiche, che da sempre sono in prima linea sul fronte della prevenzione, “è come se si volesse tenere i toni bassi su un tema così importante, vista la loro strategia di liberalizzazione” concludono Simonetta Baccetti e Fabrizio Rossi.