'Oggi parliamo di...': lo sfruttamento del lavoro  minorile, una piaga sociale

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti “Se vi è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l'uomo”,  Maria Montessori.

Si è svolta ieri la Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile,  indetta  nel 2002 con lo scopo di porre l'attenzione globale sulla  situazione dei bambini lavoratori, una vera e propria piaga sociale. Basti pensare che nel mondo un  bambino su dieci  è costretto a lavorare, si tratta di 152 milioni di minori . Il lavoro minorile comprende varie forme di sfruttamento e l’ambiente in cui prende campo è di solito caratterizzato da condizioni di  povertà, da mancanza di  istruzione, da situazioni  politiche in cui i diritti dei bambini non vengono rispettati.

I dati ci riferiscono che: “Un terzo dei bambini tra i 5 e i 14 anni impiegati nel lavoro minorile sono fuori dal sistema educativo, il 38 % dei bambini tra i 5 e i 14 anni che lavorano è coinvolto in attività pericolose mentre i due terzi dei ragazzi di età compresa tra i 15 e i 17 anni hanno un orario di lavoro superiore alle 43 ore alla settimana”.

“ Il sito dell’Unicef riporta che  i settori in cui è presente il lavoro minorile sono:  agricoltura, manifatturiero, lavoro nelle miniere, nelle cave e lavori domestici.”

“Preoccupante  è anche l’allarme riguardante la situazione pandemica, secondo Save the Children, è aumentato drasticamente il numero di bambini che non sono riusciti ad accedere all’istruzione. Secondo le  stime, oltre 10 milioni di minori rischiano di non poter tornare a scuola, aggiungendosi così ai 258 milioni che già non avevano accesso all’istruzione prima della diffusione del virus.”

Essere fuori dal sistema scolastico significa peggiorare la vita di molti bambini, soprattutto di bambine, considerato l’ aumento di matrimoni precoci e gravidanze in età adolescenziale.  Altra forma di sfruttamento minorile è la prostituzione, dove  i  minori riportano danni irreparabili per la loro  salute psicofisica. Naturalmente vi sto parlando di una situazione a livello mondiale, ma non crediamo che l’Italia sia esente da tutto questo.

In Italia i piccoli schiavi sono spesso invisibili e sono  migliaia, privati del loro diritto all'infanzia, costretti a fare lavori terribili e pericolosi  in organizzazioni di malavita, come messaggeri, per lo spaccio , mettendo così a rischio anche la propria vita. La recente cronaca ci racconta come la malavita utilizza  i bimbi per nascondere e consegnare cocaina.

Lo sfruttamento minorile è una piaga sociale che riguarda anche il nostro Paese, apriamo gli occhi, salvaguardiamo il  futuro, tuteliamo e difendiamo i bambini, e per fare questo c’è bisogno di  una rete di controlli  mirata a rilevare i casi in cui i minori vengono impiegati in attività lavorative, denunciare  ogni possibile sfruttamento minorile, investire sull’educazione,   maggiori finanziamenti per una azione pedagogica sociale mirata.

Considerata la complessità dell’argomento, oggi ho voluto porre l’attenzione su un tema, quello dello sfruttamento del lavoro minorile, importante, spesso invisibile, che è vicino a noi più di quanto possiamo pensare.

“Non c’è a questo mondo grande scoperta o progresso che tenga, fintanto che ci sarà anche un solo bambino triste”,  Albert Einstein.