'Oggi parliamo di...': la Giornata nazionale della legalità

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti

Il 23 maggio, Giornata nazionale della legalità. Giornata importante. Tutti sappiamo, che nello stesso giorno di maggio del 1992 si verificò in Sicilia la strage di Capaci, nella quale persero la vita Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo. Persone che avevano dedicato la loro vita alla Legalità e alla Giustizia. Persone di una forte  levatura morale. Un  giorno, quello di oggi, che ci deve far riflettere. Un giorno che deve stimolare quella mobilitazione democratica finalizzata a  rivendicare, libertà, verità, speranza nel portare avanti con forza le idee di giustizia.

borsellino rubrica baccetti.jpegPaolo Borsellino, altro magistrato che sarà trucidato di li a poco, ce lo ricorda in modo chiaro:  “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”

Tutti siamo a conoscenza di come sono andati i fatti relativi alla strage di Capaci, a seguire quella di Paolo Borsellino. Le ferite inferte dalla Mafia all’Italia sono  tante, per questo dobbiamo fare di più, non basta, non serve commemorare e ricordare, se giorno dopo giorno non portiamo fuori e dentro di noi quello sdegno e  quella repulsione verso la mafia.

Abbiamo bisogno di una giusta e corretta  coscienza civile, di un interesse pulito verso la cosa pubblica, contro ogni atteggiamento omertoso. Dobbiamo guardarci attorno.  Come ci comportiamo, cosa diciamo, e spesso cosa scriviamo. Siamo davvero contenti della società in cui viviamo? Una cosa è certa, nessuna comunità può essere davvero libera e felice, senza risvegliare i sentimenti di rispetto, giustizia,  legalità.

Per questo, è che le idee hanno un importante valore:  Giovanni Falcone ce lo ricorda: “Gli uomini passano, le idee restano”.

Quando si parla di atteggiamenti mafiosi, si fa riferimento a intimidazioni, minacce, ecc. Omettere la verità per scopi personali mettendo a rischio la vita degli altri, prevaricare sugli altri,  favorire i propri interessi e quelli degli amici rispetto alla meritocrazia, e molti altri atteggiamenti si potrebbero elencare, ma che cesserebbero di esistere se su di loro prevaricasse la parola onestà.

Questo grande principio etico che sicuramente contribuisce a dare vita ad una società più giusta, perché troppo spesso ricerchiamo la verità; poi, quando qualcuno decide di esprimersi in maniera onesta, viene criticato, a volte anche deriso o sminuito. So benissimo che su questo argomento ci sarebbe molto altro di cui parlare. Questa mia semplice riflessione vuole essere un contributo per risvegliare il nostro amor di Patria, di giustizia, di verità, contro ogni tipo di sopruso.

“Se sei mafioso sei contro di noi”…  Simonetta Baccetti