‘Oggi parliamo di...’: il ricordo di un grande avvocato, Franco Gimignani

Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti

Nella notte tra il 16 il 17 aprile del 2022, ricorrono i 50 anni dalla morte dell’avvocato Franco Gimignani, personaggio storico e di rilievo della politica della destra in Maremma.  Per diciassette anni è stato presidente Federale del MSI a Grosseto: braccio destro del segretario nazionale Michelini. Lo ricordiamo attraverso le parole della figlia Cristina Gimignani, giornalista, scrittrice e conduttrice Tv, che ci parla del premio 'Caravella tricolore', che questo anno sarà assegnato proprio alla  memoria, di suo padre.

cristina gimignani.jpg“E’ stato deliberato all’unanimità dall’esecutivo del premio organizzato dal presidente del Cis il senatore Domenico Gramazio, quest’anno il Caravella Tricolore alla memoria, andra’ all’avvocato Franco Gimignani, consigliere comunale e provinciale del Msi, responsabile regionale della Toscana per Arturo Michelini , componente direzione nazionale e presidente provinciale della federazione di Grosseto dal 1954 al 1971.  La consegna del riconoscimento avverrà il 4 novembre, nei locali della fondazione An.  Sono passati 50 anni dall’ultimo giorno in cui ho visto mio padre - ricorda la figlia Cristina, oggi giornalista e scrittrice - ma non dimenticherò mai i nostri ultimi momenti. Quando cadde dal balcone della nostra casa, dopo mesi di minacce e tensioni, era la notte del 16 aprile del 1972, è morto dopo la mezzanotte del giorno 17. Aveva 39 anni. Con la sua sua gestione, aveva dato alla destra Toscana e soprattutto maremmana, quell’impronta filo governativa e d’inserimento, che l’ha accompagnata nei decenni a venire.

gemignani fine anni 60 primi anni 70 grosseto.jpgFu lui, da studente universitario, a stringere i primi rapporti con il 'mondo romano': braccio destro di Arturo Michelini, unico in Italia ricevette dal segretario del MSI  una  delega che ne faceva il responsabile regionale, quando ancora la carica non esisteva. Collega di Giovanni Leone, doveva entrare in società nello studio romano del futuro presidente della repubblica, ma gli eventi precipitarono. All’alba degli anni di piombo, salvo’ molti giovani dagli ambienti più violenti di quei primi anni ‘70, che tanti proseliti avevano fatto tra Lucca e Arezzo. Mio padre Difendeva gratuitamente iscritti e simpatizzanti, sosteneva chi aveva bisogno e provvedeva di tasca sua ai profughi dalmati sfollati in Toscana. Rimane oggi, il ricordo di un ragazzo generoso che sapeva sognare in un’Italia dove tutto, sembrava ancora possibile. Ringrazio il presidente del Cis senatore Gramazio x il riconoscimento alla sua memoria, che verrà consegnato a mia madre Vera Rossi.”

Ringraziando Cristina Gimignani per il contributo dato con questo ricordo, concludo con piacere, asserendo che oggi in questa rubrica ho voluto ricordare un uomo che non solo ha fatto la storia della politica in Maremma, ma che ha rappresentato, la vera politica, quella delle idee che guardavano al futuro e alla comunità.