‘La prossima settimana...’: la Zona Bianca ci farà diventare davvero liberi?

La prossima settimana, rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti della settimana. di Raffaello Milani

Come è stato annunciato da chi ci governa e supportato da chi è addetto alla parte medica e virologica, presto (si parla del 21 giugno) torneremo finalmente tutti liberi o quasi. Mi soffermerò sulla parola “liberi” che ad oggi, dopo un anno e mezzo, suona un po’ come un miraggio forse raggiunto, ma che sarà impegnativo da mantenere. Di sicuro negli ultimi mesi tutta la macchina vaccinale ha subito un’accelerata grazie a due fattori fondamentali: apporto di dosi partito speditamente e organizzazione risistemata e fatta funzionare.

Draghi.pngDevo dare atto al sig. Draghi che con la scelta di un generale dell’esercito ha masso in atto quel cambio di rotta necessario a dare una vera svolta. Di quanto tempo abbiamo perso prima tra liti ripicche e soprattutto persone sbagliate nei posti di comando determinanti meglio stendere un vero pietosissimo, guardiamo al traguardo che stiamo per raggiungere. Questa libertà che, con le dovute e giuste misure precauzionali, va raggiunta e mantenuta stretta impegnerà di sicuro tutti a darsi una regolata forte sul proprio agire, sul proprio modo di affrontare la quotidianità che, volenti o nolenti, non sarà più quella di prima dove qualche “buontempone” pensava di essere quasi invincibile e inattaccabile.

Oggi e soprattutto domani saremo vulnerabili quindi dobbiamo giocoforza tenere gli occhi ben aperti. Liberi nuovamente vuol dire, a mio avviso, riappropriarsi di quei valori che troppe volte abbiamo dato per scontati, stare “segregati” in casa o peggio in una terapia intensiva esige che si porti rispetto a quel che ci circonda natura in primis. Mi ricordo quando a marzo/aprile 2020 in pieno look down per lavoro mi dovevo spostare in città e transitando per la strada ho avuto la “fortuna” di rivedere un branchetto di colombi razzolare sul piano viabile che abitualmente è sempre occupata dai veicoli in transito… la natura si stava piano piano riappropriando di quello che è suo, l’ambiente l’aria, l’acqua, e gli animali sono stati i primi ad accorgersene. Sono sempre stato a favore del rispetto dell’ambiente ma mai un ambientalista estremista, mi piace vedere il bello della natura nei nostri boschi, e anche la pulizia delle nostre città, mi piace sentirmi libero di respirare l’aria di mare o il sapore dei boschi dell’Amiata questo per me è la vera essenza dell’essere liberi. Ma a tutto questo c’è sempre un fatale e “bastardo” ma… per tanti essere liberi vuol dire essere nella condizione di fare ciò che ci pare o meglio ciò che più ci fa comodo e soprattutto senza muovere un pallino anzi, meglio se possiamo fare zero ed avere tutto a portata di mano.

telefono cellulare app social.jpgIeri ho polemizzato su un social con un consigliere comunale in quanto non riusciva a dare pane al pane e vino al vino nel senso che non individuava gli autori veri di abbandoni di immondizia presso i cassonetti intelligenti accampando scuse puerili del tipo “perché erano pieni”, o “perché la tessera non funziona”, mi domando ma ciò è una giustificazione lecita per buttare il sacchetto dello sporco dove cavolo (non mi sono espresso proprio così blandamente) gli pare? Visto che ogni tessera da accesso a due postazioni perché non andare alla seconda? Eh…. troppo difficile c’è da fare 100 metri… stai a vedere che mi metto a fare tutta quella strada tanto poi trovo di sicuro pieno pure li. Per questo ciò che l’amministrazione ha fatto finora è un fallimento. Ora mi chiedo questo consigliere c’è o ci fa? Perché io mi devo ciucciare lo spargimento della spazzatura di qualche emerito imbecille patentato che non ha voglia di fare 100 metri? Questo è di sicuro il più grande limite che noi stessi diamo agli altri in fatto di libertà, della mia libertà che finisce dove comincia quella di un altro, e per di più mi devo sentire dire che sono io che ho sbagliato a sostenere un fatto di civiltà e educazione. Libertà, essere liberi è un miraggio che, come ho detto, forse raggiungeremo ma non so se ci sapremo mantenere.

Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Bella affermazione, cosa succederà la prossima settimana… mi piacerebbe poter dire che respirerò aria libera e sana senza gas di scarico, che vedrò le aree intorno ai cassonetti libere dal sacchetto abbandonato dal demente di turno e anche molto altro, ma so bene che verrò esaudito solo per un mesto 50%. Di sicuro una cosa potrò apprezzare da lunedì un buon piatto dei mega tortelli di Mamo conditi con il suo fantastico ragù, e lo potrò fare insieme ai miei amici, si perché anche questa è un’altra faccia della “Libertà” raggiunta, è rivedere il “ragazzone maremmano” armeggiare di nuovo intorno alla sua “spianatoia” e sfornare quel meraviglioso frutto del suo lavoro. Ieri era un miraggio dal lunedì sarà più facile ritrovarsi davanti ad una buona tavola a brindare con gli amici senza pensare che alle 22 devi essere a casa, sarà più piacevole ancora stringersi la mano e tirare un bel sospiro di sollievo. Anche questa è passata, nella mia vita l’ho sfangata anche stavolta.

ristoratori Gr 1 mano attortellati.jpgBeh, ora vado troppo avanti è passata una fase una delle tante fasi della vita dove per ora ho avuto la fortuna che è andato tutto bene. Visto che non posso sapere cosa succederà domani mi chiedo se l’essere umano saprà fare tesoro sia degli errori, madornali ed imperdonabili, che sono stati commessi, mi chiedo se saprà vedere al di là del proprio naso e delle proprie esigenza e bizze, se saprà davvero che non è solo per lui che la terra gira intorno al suo asse. Capiremo davvero che la nostra libertà sta nell’accettare un lavoro e continuare ad onorarlo invece che chiedere delle ferie e dello stipendio e magari il secondo giorno non presentarsi. Lavoro e libertà per quanto mi riguarda viaggiamo di pari passo, un buon lavoro e come Mamo nel suo ristorante, quindi nella sua vita, tanti altri concentrandosi sul proprio lavoro possono arrivare alla propria liberà, a consolidarla, avendo cura di difendersi, quello si, dagli attacchi di chi pensa che il lavoro sia solo fonte di approvvigionamento monetario da parte dello stato e non che lo stato stesso possa mettere nelle condizioni chi lavora di vivere bene. Io sono fortunatissimo lavoro per un ente pubblico quindi pochi maledetti e subito arrivano, altri invece devono affrontare scogli alle volte anche troppo insormontabili… Vai Mamo presto vengo a riprendermi il mio pezzo di libertà nel tuo locale gustando quello che per molto tempo mi è mancato i tortelli degli “Attortellati” invece so bene che la tua amicizia non mi è mancata mai!!! A presto e w la libertà!!!

Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.