‘La prossima settimana...': Israele vs Hamas… una guerra infinita?

La prossima settimana... rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti della settimana. di Raffaello Milani Una guerra che non avrà mai fine quella che si è riaccesa nei territori al confine della striscia di Gaza tra Hamas ed Israele un continuo stuzzicarsi a vicenda gli uni verso gli altri, ormai questo conflitto, che rimane sopito nel corso degli anni, si riaccende improvvisamente ed in maniera sempre più cruenta.

A mio avviso questo conflitto, che definisco del secolo, non arriverà mai ad una fine men che meno ad una pace anche se è questo quello che tutti ci auspichiamo. Ad oggi il principale oggetto del contendere è lo sfratto di alcune famiglie palestinesi per far posto a dei coloni israeliani ma è solo apparenza semplice apparenza, per non dire una scusa, per far ripartire tutta la macchina bellica. Sembra che Israele, per come la vedo io, cerchi il modo di spingere i palestinesi alla reazione cosa che, d’altronde, questi ultimi aspettano a braccia aperte per poter nuovamente attirarsi le “simpatie” non solo del paesi filo islamici ma anche e soprattutto di tutti coloro che, per un verso o un altro, sono avversi al regine che loro definiscono “sionista” e indirettamente a chi li difende da sempre e cioè gli americani.

biden america.jpgImplicitamente più che una guerra per rivendicare i propri territori è si combatte per cercare di scalzare la partnership israelo-americana al fine di isolare gli israeliani e renderli soli, tutto ciò è propedeutico, a mio avviso, all’assalto finale da parte di tutto il mondo islamico per “eliminare” il grande nemico e ripristinare l’ordine delle cose in cui il mondo islamico si approprierebbe dei luoghi più sacri per la cristianità.

Si perché il nocciolo della questione non sono solo i territori di Gaza ma è soprattutto, la spianata delle moschee e tutti i monumenti che riportano alla passione di cristo da sempre rivendicati dal mondo islamico. Per come la vedo io impossessarsi di quei luoghi per il mondo islamico più integralista è alla stregua di una rivalsa dopo la grande sconfitta delle crociate. Intorno a tutto ciò ruotano tantissimi interessi, economici, religiosi e politici che permetterebbero a chi li avesse in mano il dominio di un mondo su un altro. A vederla molto buia io non credo che una volta passati di mano questi territori vengano altrettanto condivisi come ci si aspetterebbe in un mondo normale, ma si passerebbe alla completa distruzione di molte delle icone cristiane li contenute.

Cercare di far convivere due estremismi opposti è da sempre cosa difficile che si acutizza nel momento in cui si mascherano mire espansionistiche di una delle fazioni in gioco e questo gioco dura da molto tempo senza che si sia mai arrivati al dunque. Per arrivare alla fine delle ostilità la richiesta da una parte e dall’altra sono troppo alte e prevedono l’abbandono delle posizioni di una sull’altra. Da parte i cosiddetti "sionisti" che sono sempre in cerca di una terra stabile senza tante infiltrazioni esterne, senza che sia implicito il doversi difendere da chi vuole ritornare in possesso della terra che gli sarebbe stata usurpata politicamente.

Dall’altra parte non ci potrà mai essere una fine se non con la scomparsa dello stato di Israele e quello che purtroppo è più assurdo, sento sempre più persone inneggiare a questo evento e quel che mi fa più ‘incavolare’ è che non si comprenda, soprattutto da parte di una certa destra non tanto estrema, che così facendo si apre la porta ad una islamizzazione profonda. Abbattere il gigante sionista sarebbe a mio avviso, aprire le porte e legittimare l’espansione dell’altro gigante islamista, uno scontro tra titani in cui definire il migliore o il meno peggio è davvero difficile.

Sia ben chiaro che ognuno dei due non è un santo ne tanto meno il sionista è migliore dell’islamista ma fino ad oggi chi ha usato attentati, violenza, azioni eclatantissime sono stati i seguaci di Hamas e della jihad provocando le conseguenti eccessive rappresaglie israeliane che come unico risultato hanno visto la soppressioni di civili spesso usati come scudi umani per fermare le azioni di Israele. A dire il vero dalla parte jihadista più di una volta si è  visto l’uso dei famigerati “scudi umani” a cui gli israeliani hanno sempre risposto nelle maniere a loro più congeniali per poi vedersi attaccati da tutto il mondo per la crudeltà delle loro rappresaglie.

Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Nel corso degli anni più di una volta ci sono stati eventi del genere in cui la recrudescenza dei risultati da una parte e dall’altra hanno lasciato poco spazio a soluzioni definitive e oggi, alla luce di quanto dichiarato dal presidente americano Biden in funzione di un progressivo disimpegno dagli eventi bellici all’estero, sarà il momento buono per coloro che vorrebbero la disfatta dello stato di Israele di dare il la ad una campagna antisemita molto subdola ma meno evidente però parimenti intensa di quella perpetrata anni addietro.

La posizione dell’Europa in tutto questo movimento ancora ad oggi non è stata palesata e questo perché non tutti gli stati sono propensi a staccarsi da ciò che oggi è “politicamente corretto” e cioè difendere ad oltranza chi con attentati e azioni belliche semina il panico tra una parte della popolazione della zona. Schierarsi con Israele equivarrebbe a schierarsi con chi invade ed usurpa terre altrui? Schierarsi con chi coglie l’attimo per lanciare oltre 1500 razzi sulle citta sioniste equivale ad essere dalla parte del giusto del debole e dell’invaso? Anche ora non sapremo se questa guerra avrà una fine di sicuro non sarà ne oggi ne domani ne dopodomani.. non si saprà mai quando…

Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.