'La Prossima settimana...': ma quanti li vaccino?

‘La prossima settimana...' rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti della settimana. di Raffaello Milani Questa settimana, il focus più rilevante e l’attenzione di tutti è stato attratto dalla bassa capacità di vaccinare.

Vuoi per l’evidente carenza di dosi, vuoi per l’effettiva mancanza di una adeguata programmazione nel mettere in piedi un piano vaccinale efficace, la Toscana ha fatto vedere che non è all’apice di tutta l’efficienza tanto sbandierata.

Se la carenza di dosi sicuramente non è da attribuire alla giunta regionale, le decisioni prese su chi e come vaccinare quelle si che sono in capo alla presidenza Giani. E’ di ieri la notizia che siamo buoni ultimi per il numero di ultra ottantenni già vaccinati.

giani.jpgAccanto a questo, le notizie che sono circolate non hanno certo rinvigorito la fiducia verso il presidente Giani che l’altra sera nella trasmissione “Porta a Porta” non ha certo brillato di fronte alle insistenti domande del conduttore.

Ovviamente, non possiamo e ne dobbiamo addossare tutta la responsabilità a lui, ma anche le organizzazioni locali ci hanno messo del loro e questo è stato un cocktail letale. Le tante storture, gli scandali che sono venuti fuori dalle fiale buttate via, ai favoritismi verso gli amici degli amici, alle lobbies che hanno ricevuto una corsia preferenziale, hanno dimostrato che forse il controllo sul protocollo vaccinale non è stato del tutto profondo e adeguato e non ci voleva certo l’intervento del generale Figliuolo per migliorare la situazione, bastava forse un po’ di buon senso che, invece, è totalmente mancato.

Dobbiamo dire che la nostra regione comunque è in buona compagnia a partire ad esempio dalla Lombardia dove lo scandalo relativo al ‘titl’ delle prenotazioni ha portato allo scoperto l’inadeguatezza dei vertici di Aria che sono stati rimossi totalmente. Fatto sta che questa situazione ritengo che sia veramente all’orlo del collasso. Forse, il fatto di aver decentrato un settore così importante verso le regioni alla lunga non è stato un grande guadagno ma ha portato solo ad una differenziazione tra le varie entità creando tanti piccoli stati indipendenti.

vaccino covid.jpgSentivo in questi giorni una delle tante testimonianze assurde come quella di un cittadino residente in Umbria ma attualmente al domicilio in Calabria, ultrasettantenne, che non può essere vaccinato perché il vaccino lo  deve fare la regione dove è residente. Siamo a queste assurdità, che non si sarebbero verificate se ci fosse stato un coordinamento nazionale.

L’altra cosa che mi ha lasciato basito è stata anche la “mutazione” di alcune forze politiche, che una volta assurti al governo hanno abbassato l’intensità delle loro rivendicazioni, finendo per assuefarsi alla linea tracciata dagli altri partiti. Azione disdicevole e davvero poco congrua di fronte a tutti i cittadini, ma sappiamo bene che lo sport del voltafaccia sia uno dei più praticati, quindi nulla di nuovo anche se rode parecchio, e a molti.

Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!

Il gen. Figliuolo esperto in fatto di organizzazione ha dato sicuramente una spinta notevole al cambio di marcia dall’utilizzo di ampi spazi, tipo palazzetti, fiere, e quant’altro sia adeguatamente grande per iniziare una vaccinazione su larga scala. Ha invitato a mettere in atto tutto ciò che permetta di arrivare a quella soglia dei 500.000 vaccini al giorno: sempre che arrivino le dosi; prospettando una maggiore iterazione tra coordinamento nazionale e strutture sanitarie. Mi chiedo se tutte queste idee solo ora dovevano essere prese in considerazione, mentre prima si erano concentrati sulle primule. Forse sarà il caso che anche le Regioni si sveglino un po', perché il tempo stringe e sarebbe bene superare tutte quelle differenze che fanno solo male a chi è costretto a subire decisioni assurde.

Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.