‘La prossima settimana...' rubrica di cronaca, attualità e molto altro, sui fatti salienti di questa settimana

Grosseto: Da oggi il nostro giornale si arricchisce di una nuova rubrica dal titolo: “La prossima settimana”. A curarla sarà Raffaello Milani, un nostro lettore, un comune cittadino della nostra città, che ogni sabato mattina analizzerà, o come meglio dice lo stesso “fotograferà” con la penna, un fatto saliente, uno spunto di cronaca, di sport, politica e attualità, da portare all’attenzione dei lettori di MaremmaNews. Notizie della nostra provincia, ma anche della Toscana, e perché no, anche riguardanti l’Italia e il Mondo. Un modo di analizzare i fatti avvenuti in settimana, per proiettarli alla settimana successiva. 

di Raffaello Milani

“Questa rubrica, cari lettori, avrà come obiettivo di fotografare un fatto saliente successo nel corso degli ultimi sette giorni, svilupparlo e pensare come potrà poi evolversi nei sette giorni successivi. Ovviamente sarà la visione personale di un “normale cittadino”, che vive in una normalissima città dell’Italia centrale come Grosseto, con tutti i se ed i ma possibili.

grosseto piazza dante.JPGI fatti e le notizie che verranno ricercati, saranno dettati direttamente dalla vita di tutti i giorni. Da quella civile, politica, sportiva, e quant’altro, sia locale che nazionale. Cercherò, o almeno ci proverò, questo è l’intento, e sempre nei limiti del possibile, di contestualizzare l’evolversi del fatto e della notizia, alla luce dei molteplici fattori che regolano la nostra vita cittadina.

Compito non del tutto semplice, perché Grosseto e la sua gente hanno degli aspetti che si discostano, e secondo il mio modesto avviso, anche di molto, dai normali canoni, tanto da riservare sempre e comunque delle sorprese interessanti. Grosseto e i Grossetani sono, e lo saranno sempre, il bello e il meno bello della nostra terra. Io li definisco umorali e volitivi, fino a sfociare nel lunatico. Spesso saccenti, ma allo stesso tempo umili, intraprendenti, e poi ancora pigri, tanto da adagiarsi quasi su tutto. Prodighi di consigli, ma spesso poco propensi ad accettarli, specie se vengono da fuori. Questo fortunatamente non sempre.

grosseto_panoramica.jpgGrosseto come città ha subito negli ultimi decenni notevoli stravolgimenti sia fisici che politici, anche generazionali, sempre, però, ben lontani da quello che le città più “avanti” hanno raggiunto, e questo può essere visto come un bene sotto certi punti di vista, soprattutto perché - dal mio punto di vista -, non è ancora del tutto contaminata da quelle problematiche che oggi affliggono i grandi centri urbani del centro-nord produttivo.

Rimaniamo sempre una “isola felice” nel bailamme del mondo moderno, ben lontani dalla frenesia e dal loop che attanaglia città come ad esempio Brescia, Bergamo, Parma, Bologna o anche la stessa Firenze. Siamo fortunatamente rimasti al riparo dai mali delle grandi periferie, sia del Nord che del Sud Italia dove disoccupazione, malavita e malgoverno hanno lacerato, e continuano a farlo, il tessuto sociale. Grosseto ha sempre mostrato il fianco a innovazione, evoluzione e valorizzazione dei propri importanti tesori, che possiamo riassumere in tre fondamentali: i giovani, il territorio e la storia.

corso carducci 1.JPGQuanti dei nostri giovani sono rimasti o sono ritornati per dare sviluppo ad attività, studi o quant’altro? …Questa è una bella domanda, ma dare una risposta non è sempre facile. Spesso tra quelli che hanno proseguito, c’è solo chi ha alle spalle già un background economico consolidato. Le startup locali si contano sulle dita di una mano, a fronte di altre zone ben più floride sotto questo punto di vista.

L’imprenditorialità oggi stenta tantissimo, sia per le congetture attuali, sia per la flemma con cui coloro che già ci sono, e c’erano anche prima, sono propensi a modificare le abitudini. Laddove le aziende si sono associate per dare una filiera completa hanno ottimizzato il guadagno, da noi sovente si fanno la guerra temendo di “spartire” il poco (ahimè) profitto, con altri possibili rivali, ed è un male incurabile che, da sempre e in ogni ambito, ha attanagliato la mentalità maremmana.

Spesso proprio la mentalità ci ha fregato e continua a fregarci al cospetto di zone come ad esempio la riviera Romagnola, dove sono maestri nell’ottenere “tanto dal poco”. Basti pensare ai due litorali in cui uno, con un mare non proprio al massimo, dove il turista-avventore estivo viene coccolato e viziato e messo ampiamente a suo agio, sia per i servizi offerti, sia per tutto quello che riguarda la vacanza in se. Da noi invece cosa si fa? Beh, è tristemente noto che gli “AR-FI-SI” si “spennano”, tanto poi l’anno prossimo ne verranno altri. Anche se quelli odierni non torneranno più… Niente di più sbagliato questo.

Mi viene alla mente un fatto successo nell’ormai lontano 2011, quando organizzai un Raduno nazionale di Moto (Yamaha Tmax per la precisione), dove insieme a un amico portammo in Maremma ben 450  equipaggi, e circa 1.000 persone per 3 giorni.  La cosa che mi rimase impressa di quell’evento, fu quello che mi disse un amico di Cattolica, amena località persa per il mondo della movida estiva adriatica: “Se noi in Romagna avessimo tutto questo ben di dio non avremo davvero problemi di nulla… anzi, sapremo noi come valorizzare tutto economicamente”. Era il 2011, e non c’era né Covid, né tantissime altre cose. Oggi mi chiedo dove siamo, dove siamo finiti. Quando vedi e poi leggi commenti sui vari social network, sempre critici, sempre lamentosi, sempre a cercare la fregatura in ogni dove, e dove esiste la ricerca spasmodica del “non faccio, non sbaglio”, o come esiste il demonizzare, lo screditare, il criticare, senza poi mai dare una vera e fattiva alternativa ai problemi che si pongono.

Se viene a galla un problema spuntano fuori ondate di obnubilati difensori de “l’avete fatto male e lo facevano meglio altri perché voi siete…”. Il partito del #mioppongoatutto, ha fatto davvero tantissimi proseliti in Maremma, e su questo internet, ed i suoi frequentatori maremmani, ha creato dei grandissimi maestri. In parecchi hanno imparato quest’arte in brevissimo tempo e anche, purtroppo, molto molto bene.

Alle volte mi metto a leggere sui social, che anch’io frequento, non lo nego, ma che ho anche imparato a disertare nei commenti, visto che non ne vale la pena perchè tanto esiste un vero e proprio muro di gomma da parte di tanti concittadini che non ci sentono e che perseverano nel loro modo di essere saccenti assoluti, arrivando persino alla denigrazione completa dell’idea altrui.

La Maremma ed i maremmani non sono solo questo, sono molto ma molto altro. Il buono sta nelle proposte che escono fuori dal tessuto sociale, dalle molte iniziative che nonostante tutto sbocciano da quella volontà che il Maremmano ha di emergere, anche se con un pò di pigrizia, in qualsiasi campo c’è sempre.

Il grande attaccamento alla propria Terra, alle proprie usanze, alla ‘maremmanità’, in molti si è fatta strada ed ha visto giovani che poi hanno riorganizzato eventi della storia del contado maremmano di un tempo, dalla merca alla trebbiatura, a veri e propri giochi. Poi, però, vedi di contro altri che sdegnano tutto, ritenendosi “cittadini del mondo”, ed in quanto tali autorizzati a criticare sempre e comunque a prescindere, mal digerendo chi risponde loro.

Sono stato davvero lungo questa volta, prometto che la prossima sarò più corto e meno prolisso. Chiudo qui questa mia presentazione, e vi do appuntamento a sabato prossimo, con l’intento di stimolare il lettore nel pensare lui stesso a quali potrebbero essere le soluzioni alternative a quanto succede nel nostro vivere quotidiano.