‘La politica vista dai giovani’: il punto sul Recovery Plan. Ma cos'è veramente il Recovery Plan?

Da oggi parte sul nostro giornale, una nuova rubrica quindicinale di approfondimento su varie tematiche, viste con l’occhio e la penna di Lorenzo Lauretano, un giovane grossetano laureando in Economia. Si spazierà dalla politica, all’attualità, all’economia e molto altro. Il filo conduttore sull’argomento o tema che Lorenzo proverà a presentare, sarà sempre legato all’angolatura e visione che ha un giovane sull’argomento stesso. Lorenzo, nel suo piccolo almeno ci prova! Buona lettura a tutti.

di Lorenzo Lauretano

Come tutti noi sappiamo, la pandemia legata al virus SarsCov-2 ha gettato l'Italia e l'Europa in una profonda crisi, prima sanitaria poi economica. La risposta pronta dell'Unione Europea è stata la creazione di un fondo comune di aiuti alle nazioni europee in difficoltà.

parlamento europeo aula.jpgMa cos'è il Recovery Plan?

Andiamo con ordine.  Noi tutti ci siamo abituati a sentire parlare del Fondo per la ripresa appellandolo con i termini giornalistici di "Recovery Fund" o "Recovery Plan", in realtà il suo nome ufficiale è: "Next generation EU"

Attenzione, poiché il nome dato dalla Commissione europea non è casuale. L'enfasi è posta sul futuro, sulle nuove generazioni, e ci si aspetta di investire questi fondi per le nuove generazioni.

Il Fondo è composto da finanziamenti raccolti sui mercati finanziari, per un ammontare di 750 Miliardi di euro, di cui 390 di questi a fondo perduto.  Un'impresa incredibile, che getta le basi per eventuali emissioni di titoli di debito europei.  All'Italia è destinata un'importante somma, pari a 209 Miliardi di euro, ripartiti in 81,4 miliardi in sussidi ed il resto in prestiti. 

Quali sono le condizioni per poter usufruire del Fondo?

Le condizioni sono molto semplici, presentando un piano strategico che rispetti i punti fondamentali. tra cui la sostenibilità ambientale, la produttività, l’equità e la stabilità macroeconomica. E fin qui tutto bene. L'Europa ha svolto il suo ruolo di tutela nei confronti delle singole Nazioni. Ora la palla passa nel campo delle suddette Nazioni e dei loro rispettivi governi. Ed è qui che sorgono dubbi, perché oltre a rispettare i criteri sopracitati, il piano deve anche avere una struttura chiara e soprattutto credibile.

Il problema maggiore per l'utilizzo del Fondo è dato dal fatto che ad oggi, almeno così sembrerebbe, che le bozze dei Piani presentate dal governo italiano sarebbero estremamente approssimative e generiche, e non sembra che siano davvero intenzionati a cambiare, in quanto era generica la prima bozza ed è generica anche la bozza successiva, la quale secondo il governo, doveva essere utile per spiegare meglio l'impiego del Fondo.  Badate che qui non si cerca di fare una polemica sterile verso il governo, è nell'interesse di tutti che i soldi del Fondo vengano spesi nel miglior modo possibile.

Un altro aspetto disarmante, almeno dal punto di vista di chi scrive, vista anche la età anagrafica, è la mancanza di visione per il futuro e per i giovani. Sì, perché il Fondo, che in Europa è stato concepito per garantire un futuro ai giovani, per tutelarli dalla crisi e per garantire in generale un futuro migliore, qui in Italia non viene concepito in tal senso.

Stando alle ultime bozze, gli investimenti sui giovani, sull'istruzione e sulla ricerca sono messi in secondo piano rispetto ad altre categorie. Il Fondo è un ottimo punto di partenza per ristrutturare la nostra economia e la nostra società in generale. È di vitale importanza che i fondi vengano utilizzati al meglio, ma senza enfasi sul futuro, prevedo un enorme fiasco per l'Italia. E questo, purtroppo, non ce lo possiamo certo permettere.

Ciao a tutti, vi aspetto tra due settimane con un nuovo argomento!