Domenica si torna all'ora solare

di Piero Pecoraro Tra sabato 30 e domenica 31 ottobre si passerà dall’ora legale all’ora solare. I nostri orologi dovranno essere sincronizzati spostando indietro le lancette di 60 minuti: dalle 03 alle 02, e così si potrà usufruire di un’ora di sonno.

L’ora solare resterà in vigore fino all’ultimo fine settimana del mese di marzo 2022, cioè fino alla notte fra sabato 26 e domenica 27 marzo 2022, quando dovremo di nuovo effettuare il cambio, spostando le lancette di un'ora in avanti per tornare all'ora legale.

Quella che definiamo ora legale altro non è che una convenzione che si evidenzia nell’ avanzare di un'ora le lancette degli orologi nel periodo estivo.
L’ eliminazione di un'ora nell’ adiacenza dell’estate permette di ottenere bassi consumi di energia nelle ore crepuscolari. Nei paesi della Comunità Europea l'ora legale comincia l'ultima domenica di marzo e finisce l'ultima domenica di ottobre. Anche la Svizzera rispetta questi accordi.
Generalmente quando l'orario combacia con quello del fuso orario di riferimento viene definito ( in Italia) “ora solare” o “ora civile convenzionale”. In certi paesi l'ora solare è di fatto annullata, e si procede all’adozione dell'ora legale durante tutto l'anno.

In molti paesi ci si avvale di un linguaggio più diretto per indicare l'ora legale, o “tempo estivo”. Una definizione più precisa, poiché attribuita allo scopo del cambio d'orario e pertanto svincolata dalla relazione alla stagione estiva, è quella di “orario di risparmio della luce diurna” (dall'americano “daylight saving time”).
Fu Benjamin Franklin l'inventore del parafulmine, più di due secoli fa e precisamente nel 1784, a divulgare un'idea sul quotidiano francese Journal de Paris spinto dal collega inventore francese Jacques Légal. Le considerazioni di Franklin si fondavano sull’idea di risparmiare energia ma poiché erano avanti con i tempi non trovarono seguito.
In passato e prima della diffusione degli orologi, l'organizzazione delle società agricole non si fondava su bioritmi stabili e determinati come nelle attuali civiltà industrializzate. Gli agricoltori, che rappresentavano una preponderante parte della popolazione, si alzavano sempre all'alba seguendone inconsapevolmente il graduale anticipo in primavera o ritardo in autunno.

Durante l'impero romano la così chiamata ora prima era sempre quella che accompagnava il sorgere del sole, indipendentemente dall'istante in cui questo evento astronomico si verificava.
Nell'età contemporanea lo stratagemma dell'ora legale non fa altro che ricalcare almeno in parte questo antico spostamento dei bioritmi umani a seconda delle stagioni.
Si deve attendere il 1907, quando l'idea viene ripresa dal costruttore inglese William Willet, allorquando, finalmente, questa volta trovò corrispondenza di idee nel complesso scenario delle necessità economiche determinate dalla Prima guerra mondiale.

Nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra indisse il “British Summer Time”, che prevedeva lo spostamento delle lancette un'ora in avanti nel periodo estivo. Molti altri paesi decisero di seguire la Gran Bretagna se non altro perché in periodo di guerra il risparmio energetico è di vitale importanza.

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